Italia

Tre agevolazioni già operative

  • Abbonati
  • Accedi
le misure esistenti

Tre agevolazioni già operative

In attesa delle nuove misure di cui si discute in questi giorni, il nostro ordinamento prevede già diverse misure che agevolano gli interventi di prevenzione antisismica. Misure che quindi possono essere usate – oltre che per la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma del 24 agosto – anche per intervenire preventivamente sul patrimonio edilizio esistente in modo da attenuare o evitare il crollo strutturale in caso di nuovi terremoti. In sintesi vediamole una per una.

Il bonus del 50%
Per gli edifici abitativi (condomini, case uni-bifamiliari e relative pertinenze) posseduti da persone fisiche, si applica la detrazione Irpef “potenziata” al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, nel limite massimo di 96mila euro per unità immobiliare. La detrazione che deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo è attualmente è prevista per le spese sostenute fino al 31 dicembre di quest’anno (articolo 1, comma 74, lettera c) della legge 208/2015). Dal 1° gennaio 2017, salvo proroghe, ritornerà al 36% di un massimo di 48mila euro.

La detrazione si applica tra l’altro agli interventi di recupero edilizio – manutenzione ordinaria sulle parti comuni, manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia – e agevola anche gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche, con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica e per la redazione della relativa documentazione obbligatoria atta a comprovare la sicurezza statica del patrimonio edilizio, nonché per la realizzazione degli interventi necessari al rilascio della documentazione.

Gli interventi antisismici, ai fini della detrazione (articolo 16-bis, comma 1, lettera i) del Dpr 917/1986) devono essere realizzati sulle parti strutturali di interi edifici e, se riguardanti fabbricati siti in centri storici, devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari.

Il 65% per le zone 1 e 2
Oltre alla detrazione Irpef “generica” del 50%, è riconosciuta una detrazione Irpef/Ires “specifica” del 65% delle spese sostenute, sino a un ammontare massimo di 96mila euro, per interventi di messa in sicurezza statica. Anche in questo caso, la detrazione è attualmente applicabile alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2016 (articolo 1, comma 74, legge 208/2015).

Al momento il beneficio riguarda le abitazioni principali e gli immobili a destinazione produttiva (uffici, negozi, capannoni, laboratori eccetera) posseduti anche da persone giuridiche (soggetti Ires e non solo Ires). Gli immobili devono essere situati nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2, individuate in base ai criteri idrogeologici di cui all’Ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri 3274/2003).

Questa forma di agevolazione si applica agli interventi per i quali la richiesta del titolo edilizio dei lavori è stata presentata dal 4 agosto 2013, data di entrata in vigore della legge 90/2013, che ha convertito il Dl 63/2013.

La detrazione è riconosciuta per gli interventi di messa in sicurezza statica riguardanti le parti strutturali degli edifici nonché per la redazione della documentazione obbligatoria, atta a comprovare la sicurezza statica e si applica secondo le modalità già previste per la detrazione del 50 per cento.

Il credito per gli alberghi
Un’altra misura “specifica” è quella prevista per gli alberghi (articolo 1, Dl 83/2014). Si tratta del credito d’imposta per il recupero di strutture alberghiere esistenti alla data del 1° gennaio 2012. Il credito è pari al 30% delle spese sostenute, fino a un massimo di 200.000 euro nel triennio 2014-2016 dalle imprese alberghiere che effettuano nelle loro strutture interventi anche di: manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, tra i quali sicuramente sono inclusi anche quelli di prevenzione antisismica. In particolare, l’importo totale delle spese agevolabili è pari a 666.667 euro per ciascuna impresa alberghiera.

Il contributo è riconosciuto fino all’esaurimento dei fondi per esso stanziati, ossia 20 milioni di euro per il 2015 e 50 milioni di euro dal 2016 al 2019. Il Dm attuativo 7 maggio 2015 contiene le modalità operative e le procedure da seguire, nel rispetto del criterio cronologico di presentazione delle relative domande.

© Riproduzione riservata