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1/7 M5S/La vittoria e la nomina della giunta

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    campidoglio

    Dal caos nomine alle email, così il caso Roma ha fatto traballare il M5S

    A due mesi dall'insediamento la giunta Raggi è nella bufera. Ultima tegola sono le indagini della procura sull’assessora al Bilancio Paola Muraro. Ma sono numerosi gli inciampi della sindaca sin dai primi mossi dopo il suo insediamento il 23 giugno. E le disavventure della giunta Raggi si stanno ripercuotendo anche su tutto il Movimento nazionale. Nel mirino è finito Luigi Di Maio, membro del direttorio, finora candidato premier in pectore del M5S, sotto accusa per aver negato di sapere delle indagini in corso sull'assessora Muraro, malgrado sia stato avvisato via email dal mini-direttorio romano.

    1/7 M5S/La vittoria e la nomina della giunta

    La candidata M5s Virginia Raggi vince il 20 giugno il ballottaggio con il candidato Pd Roberto Giachetti. Per Raggi è un plebiscito. Diventa sindaca con il 67,2%, imponendosi a Roma in tutti i Municipi, ad eccezione del centro storico e dei Parioli. Raggi, che fa il pieno di voti soprattutto in periferia, si insedia il 23 giugno. E presenta in Aula Giulio Cesare la sua giunta il 7 luglio. Quattro uomini e quattro donne. Tra le poltrone chiave l'assessorato al Bilancio affidato a Marcello Minenna, dirigente Consob (che tiene anche la delega alla riorganizzazione delle partecipate) e quello all’Ambiente, dove arriva Paola Muraro, subito contestata dalle opposizioni per via di un presunto conflitto di interessi legato al suo passato di consulente Ama (l’azienda dei rifiuti capitolina) per 12 anni, con rimborsi complessivi di oltre 1 milione di euro.

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