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5/7 M5S/Le polemiche sui maxi-stipendi

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    campidoglio

    Dal caos nomine alle email, così il caso Roma ha fatto traballare il M5S

    A due mesi dall'insediamento la giunta Raggi è nella bufera. Ultima tegola sono le indagini della procura sull’assessora al Bilancio Paola Muraro. Ma sono numerosi gli inciampi della sindaca sin dai primi mossi dopo il suo insediamento il 23 giugno. E le disavventure della giunta Raggi si stanno ripercuotendo anche su tutto il Movimento nazionale. Nel mirino è finito Luigi Di Maio, membro del direttorio, finora candidato premier in pectore del M5S, sotto accusa per aver negato di sapere delle indagini in corso sull'assessora Muraro, malgrado sia stato avvisato via email dal mini-direttorio romano.

    5/7 M5S/Le polemiche sui maxi-stipendi

    Si acuiscono intanto le frizioni tra Raggi e i vertici nazionali del M5s, che hanno espresso tutta la loro contrarietà a quello che è stato soprannominato il «blitz di Ferragosto»: la nomina di Salvatore Romeo a capo segreteria, con stipendio triplicato da 40mila a circa 110mila euro. Nel mirino c'è anche Andrea Mazzillo, esperto di finanza degli enti locali a Tor Vergata, un passato vicino al centrosinistra e “mandatario” della campagna elettorale di Raggi, entrato nello staff della sindaca con un compenso di quasi 90mila euro. E in sottofondo resta da risolvere un’altra grana: il destino di Raffaele Marra, già collaboratore di Gianni Alemanno e Renata Polverini ma vicinissimo a Raggi, al vicesindaco Daniele Frongia e allo stesso Romeo. È ancora vice capo di gabinetto nonostante Raggi a metà luglio avesse concordato con Beppe Grillo di destinarlo ad altro incarico.

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