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Riapre il Parlamento. In calendario ddl concorrenza e riforma del processo…

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Riapre il Parlamento. In calendario ddl concorrenza e riforma del processo civile

(Olycom)
(Olycom)

La legge per aprire le porte alla concorrenza sul mercato domestico e l'allungamento dei tempi per la prescrizione dei reati. Le pensioni dei magistrati e la riforma del processo civile. La nuova disciplina dei trials clinici per i farmaci e il job act per i lavoratori autonomi. Le misure di sostegno all'editoria e quelle per lo spettacolo. Il Parlamento italiano riapre lunedì i battenti dopo 40 giorni di riposo e si trova ad affrontare un grappolo di provvedimenti spesso anche da lunghissimo tempo – più di mille giorni – in lista d’attesa.

L'autunno in arrivo si annuncia una stagione ricca di appuntamenti e di insidie politiche, che fatalmente si riverseranno sull'attività parlamentare. Perché, oltre alle leggi già in cantiere e che adesso tutte insieme ritornano al pettine, sono soprattutto altre due le scadenze più attese. Anzitutto, prima in ordine di tempo, la presentazione della legge di Bilancio per i conti pubblici del 2017, che sarà presentata dapprima alla Camera entro il 20 ottobre. Quindi – e questa è la scommessa politica più temuta dal Governo – il referendum popolare sulla riforma-abolizione dell'attuale Senato e del federalismi in vigore ormai da 15 anni: la data della consultazione popolare non è stata indicata, e oscilla tra la metà di novembre e quella di dicembre.

Intanto le due Camere ripartono a pieno ritmo fin da lunedì. Con i provvedimenti su editoria e giustizia subito all'ordine del giorno dell'assemblea del Senato, entrambe destinate a fare marcia indietro verso la Camera. Mentre in aula a Montecitorio vanno al voto l'assestamento di bilancio 2016 e le misure contro il cyberbullismo. Il decreto sulla giustizia con le contestate misure sulla proroga dell'età pensionabile per i magistrati, entra invece nel vivo in commissione Giustizia alla Camera.

I calendari più dettagliati di settembre e ottobre per le due assemblee saranno definiti in questi giorni. Sugli scudi soprattutto quello de Senato, dove attendono una collocazione precisa le leggi su concorrenza, lavoro autonomo, spettacolo, diritto di cittadinanza. Tutte (future) leggi che però anche dopo il sì del Senato, non avranno esaurito il proprio iter, perché torneranno anche in terza lettura a Montecitorio. E rischiano così ancora altre pause: dal 20 ottobre alla Camera scatta la sessione di bilancio che lascia nei cassetti l'intera legislazione ordinaria. Aspettando il referendum, il cui esito determinerà l'intera attività legislativa futura.

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