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Padoan: «Mai chiesta nuova flessibilità. Ora più investimenti»

Dall’Italia nessuna richiesta di nuova flessibilità perché è stata già concessa e «non è prevista al momento nessuna estensione della flessibilità ad anni successivi». Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, dopo l’incontro bilaterale con il commissario europeo agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, conferma le mosse che verranno seguite da qui alla presentazione della legge di Bilancio 2017, prevista entro il 15 ottobre. «La discussione non è sulla flessibilità, ma sulla strategia di bilancio,sulle sue dimensioni, sulla sua evoluzione e sui suoi contenuti» ha spiegato nel corso della conferenza stampa di chiusura dell’Ecofin informale di Bratislava.

Il confronto sull’impostazione del bilancio proseguirà nelle prossime settimane in concomitanza con l’aggiornamento del quadro previsionale, con la pubblicazione della Nota di aggiornamento al Def il 27 settembre. Un quadro che inevitabilmente vedrà corrette al ribasso sia le stime sulla crescita sia quelle sull’inflazione. Uno scenario che impatterà sui saldi nominali e sull’indebitamento strutturale, quello rilevante per la sorveglianza Ue sui conti. A questo proposito Padoan s’è detto fiducioso che «a breve» - nel giro di un paio di mesi, ha soggiunto il direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via - si concludano anche i lavori della commissione tecnica sull’output gap, il differenziale tra Pil effettivo e Pil potenziale che è alla base del calcolo del saldo strutturale. «È un tema tecnico ma con importanti implicazioni di policy - ha spiegato Padoan - perché determina l’ammontare dell’aggiustamento che i Paesi devono fare. Il lavoro è ancora in corso, quindi ci aspettiamo dei risultati a breve». Si tratterà di capire se il passaggio a una nuova metodologia di calcolo verrà recepita in tempo per l’impostazione dei bilanci 2017.

In un’intervista al quotidiano “Il Messaggero” Padoan, sulla strategia di bilancio per l’anno venturo, ha fatto intendere novità sul fronte della spending review: il Governo ha già eliminato molti sprechi- ha affermato - gli spazi per tagli aggiuntivi si riducono. «Inoltre - ha aggiunto - il taglio della spesa pubblica in Italia ha contribuito alla minore crescita rispetto ad altri Paesi». L’altra novità è sul fronte fiscale, con l’annuncio di una riapertura della «voluntary disclosure».

Tornando ai temi dell’Ecofin, il ministro ha affermato che sono stati compiuti «passi avanti importanti» per rimettere l’occupazione e la crescita al centro dell’agenda europea. Non si è parlato in modo approfondito della riforma del Patto di stabilità ma «la discussione è stata in realtà più ampia, perché si è parlato di come usare gli strumenti a disposizione per affrontare problemi sia a livello nazionale che europeo» ha spiegato Padoan. «Sostenere che l’occupazione debba essere più visibile nel processo di integrazione successivo all’Unione monetaria è stato un passo avanti importante» ha detto spiegando di aver discusso con i colleghi forme di «sostegno alla crescita», tra le quali un’estensione del cosiddetto piano Juncker sugli investimenti. «Un tema generale che ha un po’ attraversato tutto il dibattito è cosa debba costituire una priorità per rafforzare la federazione europea» ha raccontato Padoan. La risposta, rispetto a qualche mese fa, è che si debba fare di più sul fronte dell’occupazione e degli investimenti, appunto, oltre che dell’integrazione bancaria e finanziaria. Mercoledì prossimo, secondo diverse fonti, il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, nel suo discorso sullo stato dell'Unione, dovrebbe indicare una nuova strada per stimolare gli investimenti pubblici e privati.

Padoan rispondendo a una domanda è infine tornato sulle dichiarazioni fatte dal collega tedesco Schauble sul summit di Atene. Schaeuble ha fatto un commento «decisamente improntato al clima politico in Germania, perché si rivolgeva alla riunione di partiti socialisti che sono il suo avversario politico».

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