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Dal M5S attacchi a Raggi, Grillo la «blinda»

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Dal M5S attacchi a Raggi, Grillo la «blinda»

  • –Manuela Perrone

ROMA

«Virginia non si tocca». Ancora una volta, dopo l’ennesima giornata di lunghi coltelli in casa Cinque Stelle, cominciata con un post al vetriolo della deputata Roberta Lombardi contro Raffaele Marra – il fedelissimo della sindaca di Roma appena passato da vice capo di gabinetto a direttore delle Risorse umane del Campidoglio - è Beppe Grillo a intervenire sul blog per placare gli animi e fermare gli attacchi degli “ortodossi”. «Virginia Raggi - chiarisce - è il sindaco di Roma votata da 770.564 cittadini per realizzare il programma del Movimento 5 Stelle e ha tutta la mia fiducia. Tutto il Movimento 5 Stelle la sostiene affinché vada avanti e porti a compimento il programma per cui è stata votata dai romani. Punto».

In sintesi: la sindaca, che è vicina a trovare la quadra sull’assessore al Bilancio (in pole l’ex ragioniere generale dello Stato Mario Canzio ma la ricerca continua), «non si tocca». Ma deve attenersi al programma, ai «nostri principi». Fiducia e insieme monito, per esempio su quel no alle Olimpiadi che i vertici del M5S chiedono con insistenza e che dovrebbe arrivare la prossima settimana con una conferenza stampa in un impianto “dimenticato” (tra le ipotesi la Vela di Calatrava a Tor Vergata, simbolo delle grandi incompiute). Nonostante i pressing, nonostante le perplessità di chi, come l’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini, non ha nascosto che rinunciare a Roma 2024 significherebbe perdere un’occasione.

Il livello nazionale comunque soffre. Lombardi – la zarina del Movimento romano mai stata affine alla sindaca, tanto da essere stata allontanata a luglio dal mini-direttorio per evitare tensioni – ieri mattina è stata durissima con Marra, l’ex collaboratore di Alemanno e Polverini di cui Raggi si fida molto. Condividendo il link all’articolo dell’Espresso che ha rivelato come Marra nel 2010, quando era direttore del Patrimonio e della Casa in Campidoglio, avesse acquistato un appartamento dall’immobiliarista Sergio Scarpellini ottenendo uno sconto di quasi mezzo milione rispetto ai prezzi di mercato, ha tuonato: «Qualcuno si è autodefinito “lo spermatozoo che ha fecondato il Movimento”. Io penso che la definizione esatta sia “il virus che ha infettato il Movimento”. Ora sta a noi dimostrare di avere gli anticorpi». Poi l’affondo in un post scriptum: «Poiché la trasparenza è un valore del M5S, sono sicura che il sindaco Raggi pubblicherà subito i pareri dell’Anac in suo possesso sulle nomine di Marra e Romeo». Pareri arrivati più di una settimana fa. Il più delicato è il fascicolo su Salvatore Romeo, che ravvisa profili di illegittimità sulla sua nomina a capo segreteria con stipendio triplicato da 40mila a 120mila euro per l’assenza di un regolamento comunale con criteri chiari per le assunzioni nello staff e le retribuzioni. Diversa la celerità con cui è stato pubblicato su Facebook, alle 4 del mattino del 1° settembre, il parere di Cantone sulla magistrata Carla Romana Raineri (che ieri ha ottenuto il via libera dal Csm a rientrare in servizio alla Corte d’appello di Milano), da cui è partita la raffica di dimissioni che ha travolto la giunta.

La deputata del direttorio Carla Ruocco ha condiviso il post, unica tra i big del M5S, molto critica (ma non è la sola) sull’amministrazione romana dopo l’addio del superassessore Minenna e di Raineri. Sui social molti hanno accusato Lombardi e Ruocco di autolesionismo. Si è schierato con le due deputate il collega Mimmo Pisano: «Cosa fanno i nostri consiglieri romani di fronte all’inspiegabile inerzia di Virginia a cacciare i loschi figuri che la circondano?». Per ora fanno cordone intorno alla sindaca. Tace il resto del direttorio, sul viale del tramonto in vista dell’allargamento delle strutture del Movimento. Alla fine è Grillo che rimette in carreggiata il veicolo che sbanda.

E Raggi? Ieri ha presentato le iniziative per la Settimana europea della mobilità, annunciando la formalizzazione della nomina di Manuel Fantasia ad amministratore unico di Atac, e promettendo un nuovo metodo di bigliettazione elettronica. Ma ciò che conta è riempire le caselle vuote: oltre all’assessore al Bilancio, l’eventuale titolare della delega alle Partecipate, il capo di gabinetto. E il successore di Paola Muraro all’Ambiente. Perché sarebbe imminente l’avviso di garanzia che riaprirebbe il caso. Oggi intanto è convocata la giunta, dove potrebbe arrivare l’esito della due diligence su tutte le delibere con i ritocchi al ribasso ad alcuni compensi. Compreso quello di Romeo.

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