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Il passaggio generazionale e la «lezione» di Gianluca Vacchi

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aziende familiari

Il passaggio generazionale e la «lezione» di Gianluca Vacchi

Gianluca Vacchi (Olycom)
Gianluca Vacchi (Olycom)

In Italia il 65% delle imprese con fatturato superiore ai 20 milioni di euro è costituito da aziende familiari. Il passaggio del testimone dei fondatori agli eredi è previsto in quasi il 20% dei casi (dato che più o meno equivale alla percentuale di ultrasettantenni ancora alla guida) entro i prossimi 5 anni. Altro dato interessante: solo il 30% delle aziende sopravvive al proprio fondatore e solo il 13% arriva alla terza generazione. Il passaggio generazionale nelle imprese familiari, è, quindi, «un tema delicato sia per gli effetti sul sistema economico sia per i risvolti psicologici degli attori coinvolti, effetti troppo spesso sottovalutati da chi affronta l'argomento in maniera tecnica».

È un tema «che negli ultimi anni – con il protrarsi della crisi economica – è divenuto più problematico sia per la maggiore fragilità delle imprese, sia per la maggiore difficoltà ad essere imprenditori in un contesto economico estremamente complesso e mutevole». Così scrive sul blog Econopoly Andrea Arrigo Panato, in un post che analizza la sfida del passaggio generazionale guardando a quella che definisce «la lezione di Gianluca Vacchi», imprenditore e personaggio glamour. Vacchi questa estate è stato protagonista assoluto sui social e non solo.

Panato riflette su una risposta, garbata e articolata, di Vacchi a un commento molto critico nei suoi confronti. E ne trae alcune conclusioni. Per esempio, «emergono alcune regole base su cui riflettere: l'interesse aziendale non deve essere subordinato a quello familiare e personale; un buon passaggio generazionale non è solo quello in cui il figlio subentra al padre nel ruolo di imprenditore ma anche quello in cui l'erede fa un passo indietro e sa gestire la delega».

Qui il post su Econopoly:

Il passaggio generazionale e la lezione di Gianluca Vacchi

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