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5/9 Referendum / La fine del bicameralismo perfetto

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    POLITICA

    Referendum, come e quando si vota

    Con un sì o un no ad un unico quesito, il 4 dicembre gli italiani potranno approvare o respingere il ddl Boschi, varato in via definitiva ad aprile, che modifica la parte seconda della Costituzione. Stop al bicameralismo perfetto; nuovo federalismo; abolizione definitiva di Province e Cnel. Sono questi i pilastri della riforma della Carta, che non tocca i poteri del governo.

    5/9 Referendum / La fine del bicameralismo perfetto

    Se passa la riforma, solo la Camera voterà la fiducia al governo. I deputati restano 630 e verranno eletti a suffragio universale, come oggi. Il Senato continuerà a chiamarsi Senato della Repubblica, ma sarà espressione dei territori. Sarà composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali (21 sindaci e 74 consiglieri-senatori), più 5 nominati dal Capo dello Stato che resteranno in carica per 7 anni. Avrà competenza legislativa piena solo su riforme e leggi costituzionali. Per quanto riguarda le leggi ordinarie, potrà chiedere alla Camera di modificarle, ma Montecitorio non sarà tenuta a dar seguito alla richiesta. Se però si tratta di leggi che riguardano il rapporto tra Stato e Regioni, l'assemblea di Montecitorio potrà respingere la richiesta di modifica solo a maggioranza assoluta. Saranno i cittadini, al momento di eleggere i Consigli Regionali a indicare quali consiglieri saranno anche senatori, con modalità che saranno definite da una legge ordinaria. I Regolamenti parlamentari dovranno indicare un tempo certo per il voto dei ddl del governo; vengono introdotti limiti al governo sui contenuti dei decreti legge.

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