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Sanità e liste di attesa, i tagli non le accorciano. Ecco una…

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mentre lorenzin smentisce nuovi ticket

Sanità e liste di attesa, i tagli non le accorciano. Ecco una possibile via d’uscita (in 4 mosse)

(Fotogramma)
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La legge di Bilancio riportà la Sanità pubblica sotto i riflettori. Nei giorni scorsi si è riparlato di nuovi tagli fino a un miliardo, smentiti ieri dal premier e oggi dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Con i nuovi Livelli essenziali di assistenza non vengono introdotti nuovi ticket, né cambia la normativa che regola le compartecipazioni, ha spiegato Lorenzin, rispondendo al question time in Aula alla Camera. Per il ministro, è stata fatta «pura disinformazione, che non può scalfire l'importanza del provvedimento di aggiornamento dei Lea, atteso da troppi anni da milioni di pazienti italiani».

«È evidente - spiega Lorenzin - che l'introduzione di nuove prestazioni sanitarie nei Lea, per 800 milioni di euro, attualmente escluse e che il cittadino deve pagare di tasca propria, comporta, ferma restando l'esenzione, solo l'applicazione di un ticket per quella particolare prestazione», che attualmente si paga interamente come, è l'esempio del ministro, l'adroterapia per i tumori che oggi costa 26.500 euro per un ciclo, o la procreazione assistita.

L’iter e il dibattito sulla legge di Bilancio chiarirà se la Sanità sarà ancora una volte fonte di possibili risparmi, dopo 8 anni in cui il bilancio della spesa pubblica nel settore è in calo. In un post sul blog Econopoly l’amministratore delegato del Centro Medico Santagostino, Luca Foresti, prova intanto a rileggere uno dei temi più sentiti dai cittadini, le liste di attesa, con un approccio concreto e orientato proprio a una spesa pubblica più intelligente. Prima di discutere i metodi per abbattere le liste di attesa bisogna capire bene come e perché si formano. E anche questo aspetto viene trattato nel post.

Econopoly / I tagli alla Sanità non accorciano le liste d’attesa. Se ne può venire a capo, così

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