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Steve Wynn porta sul palco la sua anima acustica

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musica dal vivo

Steve Wynn porta sul palco la sua anima acustica

Steve Wynn
Steve Wynn

Gli anni Ottanta dividono gli appassionati di rock classico come poche altre epoche della storia della musica popolare: c'è chi, se potesse, li cancellerebbe senza pietà e chi comunque salva e apprezza molte produzioni di quella decade.
Tra gli «argomenti» estratti puntualmente dal cilindro dagli iscritti a quest'ultimo partito, c'è il revival psichedelico che venne etichettato come Paisley underground, movimento nato negli States che ebbe nei Dream Syndicate una delle band di punta, grazie ad album decisivi per la scena in questione come «Medicine Show» del 1984. Cantante, chitarrista e leader indiscusso della band californiana è stato Steve Wynn, uno che non ha ancora perso il gusto per quello che fa, come testimonia l'album «Solo! Electric (Vol. 1)», uscito l'anno scorso.

Sempre in versione «solo», ma stavolta in acustico, terrà un lungo tour in Italia, Paese che gli riserva sempre un'accoglienza molto particolare: si parte il 3 ottobre al Cox18 di Milano e si prosegue all'1 e 35 di Cantù (4 ottobre), al Raindog House di Savona (5 ottobre), al Karel Music Expo di Cagliari (6 ottobre), al Moa di Eboli (7 ottobre), al Freakout di Bologna (8 ottobre), all'Officina di Teramo (9 ottobre), per poi toccare Roma (10 ottobre, Unplugged in Monti), Latina (11 ottobre, Circolo Hemingway), Caserta (12 ottobre, Jarmush Club) e Vicenza (14 ottobre, Centro stabile di cultura).

Ben memori della lezione del Paisley underground ma con un approccio decisamente più garage sono i Night Beats, band di Seattle in circolazione da ormai cinque anni, reduce adesso dalla pubblicazione del terzo album «Who Sold My Generation». Unica data italiana per il loro tour sul vecchio continente, lunedì 3 ottobre al Locomotiv di Bologna.

Sempre sul versante indie rock arrivano i californiani Crocodiles, alfieri di un noise pop dal sapore hardcore: il sesto album «Dreamless» esce il 21 ottobre e loro lo anticiperanno nelle date di Torino (4 ottobre al Blah Blah), Carpi (5 ottobre al Mattatoio) e Bologna (6 ottobre al Freakout). Appuntamento imperdibile per tutti gli amanti dei virtuosismi chitarristici quello con Tommy Emmanuel, la leggenda australiana del fingestyle protagonista di 12 date nel nostro Paese a pochi mesi dall'uscita del nuovo «It's never too late». Siamo a un'evoluzione nel percorso di questo mostro della tecnica che, tra le 14 tracce del disco, alterna con disinvoltura sonorità country e western, blues e musiche spagnole. Atmosfere diverse che, grazie alla tecnica debordante e alla grande sensibilità di Emmanuel, si legano in modo naturale, dando vita a un vero viaggio in musica.

Prima data al Teatro Colosseo di Torino (2 ottobre), poi Politeama di Genova (3 ottobre), Obihall di Firenze (4 ottobre), Duse di Bologna (5 ottobre), Rossini di Pesaro (6 ottobre), Astra di Schio (7 ottobre), Massimo di Pescara (10 ottobre), Acacia di Napoli (11 ottobre), Metropolitan di Catania (12 ottobre), Conservatorio di Cagliari (12 ottobre), Teatro di Varese (15 ottobre) e Planet di Roma. Aprirà i set il chitarrista americano Andy McKee, altro ambasciatore di tutto rispetto del fingerstyle.

In ultimo il jazz con Roscoe Mitchell, sassofonista tra i membri più autorevoli dello storico Art Ensemble of Chicago che a Padova, alla Sala dei Giganti al Liviano, il 6 ottobre dialogherà con la batteria di Michele Rabbia, mentre al Blue Note di Milano, domenica 2 ottobre, sarà la volta di Harold Mabern, un gigante del pianoforte che, in qualcosa come 60 anni di attività, ha diviso il palco con mostri sacri del calibro di Lionel Hampton e Sonny Rollins.

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