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Roma merita di essere governata, se possibile bene

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Roma merita di essere governata, se possibile bene

  • –Eugenio Bruno

Più passano i giorni e più il Campidoglio somiglia alla Nigger Island immaginata da Agatha Christie. Con assessori, burocrati e manager nei panni dei suoi Dieci piccoli indiani . Con le dimissioni avanzate a metà luglio dal ragioniere generale Stefano Fermante (e rese note solo ieri) sono sette le poltrone scoperte tra Palazzo Senatorio e dintorni: dal capo di gabinetto al segretario generale, dal ragioniere all’amministratore unico di Ama, dal direttore generale di Atac all’assessore al Bilancio. Anzi agli assessori visto che, dopo l’addio di Marcello Minenna, la delega alle partecipate avrà un titolare ad hoc. Sette buoni motivi per rinnovare l’invito a Virginia Raggi a rispettare a pieno il mandato degli elettori. E a governare. Bene, se possibile. Perché la lista delle emergenze della Capitale è lunga. E rischia di esserlo ancora di più viste le grane giudiziarie dell’assessora all’Ambiente, Paola Muraro. È giusto che la sindaca chieda di essere giudicata sui fatti. Purché i fatti comincino ad arrivare.

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