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Mps, il gup di Milano rinvia a processo Mussari, Vigni e altri 14…

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dibattimento al via il 15 dicembre

Mps, il gup di Milano rinvia a processo Mussari, Vigni e altri 14 imputati

L’ex presidente Giuseppe Mussari (Ansa)
L’ex presidente Giuseppe Mussari (Ansa)

MILANO - Tutti rinviati a giudizio per aggiotaggio, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza (a vario titolo). Il caso Mps, su cui si indaga da almeno tre anni e mezzo prima a Siena e poi a Milano, mette questo primo punto fermo - dopo una prima condanna in primo grado, nel tribunale di Siena, a 3 anni per ostacolo alla vigilanza nei confronti dell'ex presidente Giuseppe Mussari, l'ex dg Antonio Vigni e l'ex responsabile finanziario Gian Luca Baldassarri relativamente ad un documento tenuto nascosto riguardante il derivato Alexandria sottoscritto con Nomura (il cosiddetto “mandate agreement”).

Lo ha deciso oggi il gup di Milano Livio Cristofano, che ha mandato a processo 16 imputati fra cui appunto gli ex vertici Mussari e Vigni , l'ex responsabile finanziario Baldassarri e, per la responsabilità amministrativa degli enti, anche Nomura International, Deutsche Bank e la sua filiale londinese. Il processo inizierà il 15 dicembre.

Il processo dovrà provare che sono stati commessi questi reati finanziari durante l'acquisizione di Antonveneta nel 2008; poi negli anni successivi, fino al 2013, per la rinegoziazione di due derivati complessi e costosi: Alexandria sottoscritto con Nomura, e Santorini sottoscritto con Deutsche Bank.
La tesi degli inquirenti è, sostanzialmente, che il finto aumento di capitale realizzato per l'acquisizione di Antonveneta - per il quale la Fondazione Mps sottoscrisse prodotti Fresh in realtà annoverabili come debito e non come attività patrimoniale - non fu ben spiegato al mercato. Inoltre, la grande erosione di liquidità che comportò l'operazione (9 miliardi per l'acquisto effettivo, più 8 miliardi di crediti inesigibili rimasti in pancia alla banca padovana), fu “camuffata” con vecchi prodotti derivati rinegoziati, che a loro volta comportarono una perdita complessiva, con valori attualizzati al 2013, pari a 1,2 miliardi circa.

Per questi due prodotti Mps e le banche straniere hanno trovato un accordo con una transazione al tribunale delle imprese di Firenze.
Il prodotto Fresh e i due derivati Alexandria e Santorini sono stati riuniti a Milano in un unico fascicolo. A questi, si aggiunge anche l'operazione immobiliare minore Chianti Classico, anch'essa finita nel mirino degli inquirenti.

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