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Grillo fa muro a difesa di Raggi

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Grillo fa muro a difesa di Raggi

roma

«Non sarà mica un reato, anch’io ho avuto la tessera del Pd, non ve lo ricordate? La presi ad Arzachena». Il giorno dopo le critiche all’indirizzo di Virginia Raggi da parte di eletti e iscritti M5S per la nomina al Bilancio del fedelissimo Andrea Mazzillo, “reo” di aver avuto un passato nel partito democratico, a fare muro in difesa della sindaca della Capitale, è sceso personalmente Beppe Grillo. E a blindare le scelte dei due nuovi assessori - accanto a Mazzillo, Massimo Colomban alle Partecipate, vicino alla famiglia Casaleggio - per cercare di dissipare qualche malumore e preoccupazione che filtra dall’interno del Movimento è anche Lugi Di Maio: «Adesso la giunta deve mettersi a lavorare per i romani, la Raggi ha fatto scelte per competenze».

La giunta capitolina nella nuova formazione, completata due giorni fa dopo le dimissioni di Marcella Minenna, dovrebbe riunirsi venerdì. Primo, importante obiettivo, viste le scadenze ravvicinate, è chiudere sul bilancio di previsione che deve essere approvato entro dicembre. Ma per l’amministrazione pentastellata di nuovo “a regime” resta la spina nel fianco delle vicenda giudiziaria in cui è coinvolta Paola Muraro su cui stanno emergendo nuove responsabilità (si veda articolo a fianco). Vicenda che crea imbarazzo anche tra vertici nazionali M5S .

Dal canto suo l’assessora all’Ambiente, per 12 anni consulente dell’Ama, cerca di parare i colpi rispondendo alle notizie di stampa che parlano anche della sua vita privata rispetto all’inchiesta della procura di Roma in cui sarebbe indagata per abuso d’ufficio assieme all’ex direttore generale della società comunale che gestisce i rifiuti, Giovanni Fiscon. «Il rispetto della dignità delle persone deve sempre collocarsi al primo posto», scrive Muraro su Facebook. «Sottoporre alla gogna mediatica un individuo - prosegue - tentando di infangarne anche la vita privata, rappresenta l’opposto della nobilissima funzione che anima il mestiere del giornalista». La ricerca della notizia «non dovrebbe mai trasformarsi in un atto di sciacallaggio volto a smontare, pezzo dopo pezzo, la vita degli esseri umani». E al suo staff dice: «Ho toccato un sistema di potere che sta reagendo frontalmente contro di me e queste sono le conseguenze». Muraro conferma l’intenzione di andare avanti. E la linea M5S sull’indagine che coinvolge l’assessora resta la stessa. «Prima dobbiamo vedere le carte. Poi non faremo sconti a nessuno» , ribadisce la sindaca Raggi.

Ma mentre la sua giunta taglia il traguardo dei 100 giorni il suo avversario alle elezioni, il Pd o Roberto Giachetti, attacca: cento giorni senza idee e con la città paralizzata è l’accusa lanciata ieri nel corso dell’iniziativa «In cento giorni si poteva fare» convocata per dimostrare come sarebbe andata se le urne gli fossero state favorevoli.

Ma non è solo la Capitale ad agitare il mondo a cinque stelle. Tra 24 ore Parma non avrà più un sindaco M5S. Il divorzio fra Federico Pizzarotti e Beppe Grillo si è definitivamente consumato. A meno di ripensamenti sorprendenti, il primo cittadino della città emiliana, in una conferenza stampa, «scioglierà le riserve» annuncerà il suo addio e lancerà l’ultimo attacco a quello che ormai è il suo ex Movimento.

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