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LE STIME SUL PIL

Def, Bankitalia al Governo: Pil 2017 a +1% «obiettivo ambizioso»

«È indispensabile proseguire con sempre maggiore determinazione» sulla strada della spending review, «se si vogliono tenere i conti pubblici sotto controllo senza contare soltanto sul livello oggi eccezionalmente basso dei tassi di interesse e senza comprimere gli investimenti, il cui rilancio è invece necessario per la crescita». A indicare la strada obbligata per il risanamento dei conti pubblici è il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, sentito oggi a Montecitorio dalle commisisoni Bilancio riunite di Camera e Senato impegnate nella prima giornata di audizioni sulla Nota di aggiornamento al Def 2016.

Crescita Pil 2017 a +1% «obiettivo ambizioso»
Nel suo intervento sulla Nota di aggiornamento, che prevede per il 2017 una crescita dell'1%, Signorini ha evidenziato come, nell’attuale scenario programmatico, la dinamica del prodotto risulti «significativamente maggiore di quella del quadro tendenziale». L'obiettivo, insomma «è ambizioso», tanto più che la previsione «è basata su una composizione della manovra sulla quale la Nota non fornisce informazioni di dettaglio». «Per conseguire il risultato - ha aggiunto Signorini - la prossima legge di Bilancio dovrà essere definita con grande cura». Alla luce delle esperienze del passato, quando la legge di Stabilità è stata palestra di molte approssimazioni, le parole di Signorini nascondono un certo pessimismo.

Sopravalutato effetto stop aumento Iva su crescita Pil
Non aiuta il fatto, rilevato dallo stesso Signorini, che «nelle valutazioni del governo il mancato aumento dell'Iva avrebbe un impatto positivo sul tasso di crescita del Pil pari a 0,3 punti percentuali nel 2017». Effetto che Bankitalia considera «piuttosto forte rispetto a stime econometriche basate sui dati del passato». «Nel complesso - ha ammonito Signorini - le misure previste per il 2017 comportano un aumento dell'indebitamento netto di quasi mezzo punto» di Pil e «un incremento del prodotto di ammontare analogo». Il «moltiplicatore implicito in questa previsione è elevato, dati anche i ritardi che normalmente caratterizzano la risposta della spesa privata alle misure di bilancio».

Legge Bilancio punti su investimenti pubblici e privati
Gli investimenti che latitano sono uno dei tasti dolenti evidenziati dall’udizione di Signorini, che sollecita per la prossima legge di Bilancio un maggior sostegno alla crescita concentrando l'attenzione sulle misure «che possono favorire una rapida ripresa degli investimenti sia privati sia pubblici». Per gli investimenti pubblici, ha aggiunto, «occorre assicurare non solo lo stanziamento di risorse, ma anche presidi per un'efficiente e tempestivo loro utilizzo. Gli effetti recessivi delle necessarie coperture finanziarie potranno essere contenuti se si riusciranno a individuare sprechi da eliminare e a contenere i costi di funzionamento della amministrazione pubblica».

Minore spesa per interessi crea spazio per taglio debito
Inoltre la politica monetaria «eccezionalmente espansiva» di cui beneficia l'economia «non è un motivo per non agire, tutt'altro: le altre politiche economiche possono e devono sfruttare lo spazio che essa crea». I minori oneri per interessi consentono, spiega Bankitalia, «di avviare la riduzione del debito pubblico senza frenare l'economia: una questione essenziale per un paese come l'Italia, dove il peso del debito pubblico ereditato dal passato è così alto».

Privatizzazioni, governo faccia chiarezza su obiettivi
Riferendosi al capitolo privatizzazioni, Signorini ha chiesto invece al Governo di migliorare la trasparenza definendo «scelte strategiche chiare, ambiziose», che consentiranno «di attivarsi rapidamente e per importi significativi quando le condizioni di mercato lo permetteranno». Un'appropriata strategia di privatizzazione, secondo Bankitalia, «non contribuisce solo a ridurre il debito: dovrebbe anche perseguire l'obiettivo di accrescere l'efficienza, in un quadro di adeguate regole e controlli». «La riduzione del peso del debito sull'economia - ha insisito il vicedirettore di via Nazionale - rimane un obiettivo strategico».

Istat: previsioni Def 2016 coerenti con conti trimestrali
Per l’Istat le previsioni di finanza pubblica per il 2016 contenute nella Nota di aggiornamento al Def «appaiono coerenti con i dati sui conti trimestrali del Pil e delle amministrazioni pubbliche diffusi oggi». Lo ha sottolineato il presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, nel corso di un'audizione di fronte alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. «A metà anno, infatti, - ha rilevato Alleva - la variazione acquisita del Pil a prezzi correnti (al netto della stagionalità e degli effetti di calendario) è prossima all’1,7%, l’avanzo primario è migliorato di tre decimi rispetto allo stesso periodo del 2015 (all'1,7%) e il rapporto tra deficit e Pil di 0,7 punti percentuali, a circa il 2,3% del Pil».

Corte conti: «Potenziali elementi di fragilità, rischi ribasso per crescita»
Dopo l’Istat le commissioni hanno sentito il parere della Corte dei conti, che allineandosi parzialmente ai rilievi espressi da Bankitalia ha evidenziato in particolare i «potenziali elementi di fragilità» del quadro economico delineato dal Def 2016, da cui potrebbe derivare un «rischio al ribasso» delle prospettive di crescita fissate nella Nota di aggiornamento al Def. Come già la Banca d’Italia, anche i magistrati contabili chiedono al governo di puntare sugli investimenti. «Le risorse liberate da un più graduale processo di convergenza verso gli equilibri di bilancio» - ha messo in chiaro il nuovo presidente della Corte, Arturo Martucci di Scarfizzi - dovrebbero essere destinate «a interventi in grado di incidere sul potenziale di crescita del paese».

Pessimismo sulle coperture: sarà «un esercizio impegnativo»
Nel suo intervento, il presidente della Corte dei conti ha poi fatto una previsione pessimistica sulla «valutazione della congruenza e realizzabilità delle coperture», che saranno «un esercizio impegnativo» alla luce dei «margini stretti» posti dal quadro economico generale «che sconta già un profilo di riduzione significativo della spesa e dal rispetto dei parametri europei». Per centrare le coperture senza conseguenze negative per i conti sarà quindi necessario attivare un «processo di riperimetrazione dell'offerta di servizi pubblici» in grado di attivare, con l'ausilio del mercato, «un adeguato volume di investimenti».

Nota di aggiornamento in Aula l’11 ottobre
L’ordine dei lavori delle commissioni Bilancio ha visto ogg, oltre all’audizione dei rappresentanti della Banca d'Italia, anche l’intervento dei rappresentanti dell'Istat e della Corte dei conti. A fine pomeriggio è stato invece ascoltato il presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro. Domani alle 12 le stesse Commissioni svolgeranno l'audizione del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. In base alle decisioni adottate dall’ultima Conferenza dei capigruppo la nota di aggiornamento del Def 2016 sarà discussa in aula alla Camera martedì 11 ottobre, con votazioni a partire dalle ore 15. Il Senato la discuterà il giorno dopo. Il 20 ottobre, a Montecitorio, muoverà invece i primi passi la sessione di bilancio 2017.

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