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Renzi: non ci sarà una proposta del Pd sull’Italicum

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«ponte stretto non è priorità»

Renzi: non ci sarà una proposta del Pd sull’Italicum

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi (Ansa)
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi (Ansa)

«Per me l'Italicum è una ottima legge ma se tutti pensano che si debba riaprire una discussione sulla legge elettorale, il Pd è pronto», ha detto il premier Matteo Renzi ai microfoni di Radio Popolare. E ha sottolineato che «la legge elettorale è meno importante della riforma costituzionale, per cui se bisogna cambiarla si cambia, ma non presentando un'altra proposta, altrimenti fai come il carciofo, con gli altri che dicono solo no. Siamo disponibili veramente ad andare a vedere le carte e a confrontarci».

Chi ha tre vitalizi deve rinunciare
Poi i vitalizi. «Ci sono persone che hanno tre vitalizi. Io vorrei chiedere a questi di rinunciare, nel momento in cui io sta facendo fatica a trovare i fondi per le pensioni minime», ha detto Matteo Renzi. Il premier, a proposito dei risparmi che si otterrebbero con la riforma costituzionale, ha dichiarato che è incredibile «che questa generazione che ha prodotto i supervitalizi ora ci stia facendo una riflessione molto puntigliosa sui nostri risparmi».

Il ponte sullo Stretto non è una priorità
Il Ponte sullo stretto «non è una priorità. L’ho sempre detto. Dopo di che il dire di no perché l’ha detto Berlusconi mi fa scappare un sorriso», ha detto il premier. «Fatico a cogliere il legame tra il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari e il ponte sullo stretto. Per me prima vengono la banda larga, l’edilizia scolastica, la Salerno-Reggio Calabria, le ferrovie in Sicilia, i viadotti in Sicilia, tutti gli interventi sul dissesto idrogeologico. Quando si è chiuso questo pacchetto- ha detto il premier- mi dovete spiegare perché un collegamento che permette di avere l’alta velocità da Napoli a Palermo non si possa fare, un’opera che costa 3 miliardi di euro e invece si possa fare il tunnel del Brennero, la Torino-Lione».

Referendum: partita aperta
Poi il referendum, una «partita aperta» ha detto Renzi. «I sondaggi si assomigliano tutti: il 50% ha deciso, il 50 no. È tutto aperto. C’è una parte che ha già deciso e un'altra che è ancora indecisa. Il 50% di indecisi è un dato pazzesco, quindi è ancora una partita aperta. I no sono in vantaggio? Se ragiono sui partiti, quelli favorevoli alla riforma sono al 35% gli altri al 65. Se dunque si é al 50 e 50 allora abbiamo già recuperato molto», ha detto il presidente del Consiglio.Poi ha parlato del confronto con il professore Zagrebelsky, che si è svolto negl studi di La7, condotto da Enrico Mentana. «Totale rispetto per il professore Zagrebelsky, dopo di che la matematica si stava rivoltando contro Zagrebelsky». Perché per eleggere il presidente della Repubblica «se oggi serve il 50 per cento più uno» dei voti «e domani i tre quinti, è il 60 per cento».

Con la riforma il referendum trivelle sarebbe passato
Con la riforma costituzionale, ha detto Renzi, «il referendum sulle trivelle sarebbe passato». Io, ha detto il premier, «ho fatto un errore all’inizio a personalizzare il referendum ma qualcun’altro persevera, è interesse di altri buttarla sul Governo». Non sto negando, ha sottolineato, «che qualcuno possa votare contro di me ma questo referendum non ricapita tutti i giorni e riguarda il futuro dei nostri figli».

Il mancato quorum in Ungheria è positivo, ma non cambierà niente
«Il mancato raggiungimento del quorum è un fatto positivo ma temo non cambierà niente perchè gli egoismi europei non sono solo in Ungheria, anzi» ha detto il premier a proposito del referendum di ieri in Ungheria sulle quote di migranti da accogliere decise dall’Ue.

Triste l’esito del referendum in Colombia
«L’esito del referendum in Colombia è triste, Santos aveva fatto un gesto bellissimo ma è stato rovinato dal fatto che il 60% non è andato a votare. Gli indecisi sono decisivi e bisogna fare di tutto per discutere nel merito», ha detto Matteo Renzi.

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