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Arrestato Antonio Pelle, l’uomo forte della faida di San Luca

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il culmine con la strage di duisburg (2007)

Arrestato Antonio Pelle, l’uomo forte della faida di San Luca

(Ansa)
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Dopo oltre cinque anni di latitanza lo hanno arrestato nel suo regno, a Bovalino (Reggio Calabria), nascosto in un bunker sotterraneo al quale si accedeva da una intercapedine tra la stanza da letto e il bagno di casa sua. Un nascondiglio realizzato con estrema cura, tanto che i poliziotti hanno impiegato ore per individuarlo. Antonio Pelle, 54 anni, detto “vancheddu” ma conosciuto anche come la “mamma”, già condannato per associazione mafiosa, è stato arrestato dalla Squadra mobile della polizia di Reggio Calabria. Era latitante dal settembre 2011 quando fuggì dall'ospedale di Locri (Reggio Calabria). Il suo nome era nell'elenco dei 100 ricercati più pericolosi e stava per essere inserito nei primi 10.

Larresto di Antonio Pelle

La faida di San Luca
Il 16 maggio 2013 la seconda sezione penale della Corte di cassazione, nel confermare una condanna a 14 anni, lo riconobbe a capo della cosca Pelle-Vottari che a San Luca si contrappone a quella denominata Nirta-Strangio.
La fazione capeggiata da “vancheddu”, con l'uccisione di Maria Strangio nel Natale 2006, avrebbe rinfocolato la sanguinosa faida di San Luca che si trascina dal '91, culminata con la strage di Duisburg del Ferragosto 2007 (ma nelle faide capire chi comincia è quasi sempre impossibile da stabilire). In quella occasione furono uccise, davanti ad un ristorante italiano nella città tedesca, sei persone ritenute affiliate ai Pelle-Vottari.

Il primo arresto
Pelle era stato arrestato una prima volta il 16 ottobre del 2008 sempre della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo dopo un anno di latitanza. Anche in quella occasione fu sorpreso all'interno di un bunker super-tecnologico realizzato in un capannone in costruzione nelle campagne di Ardore Marina: un mini appartamento con tre stanze, una camera da letto, un bagno e una cucina. All'interno fu trovata una mini piantagione di canapa indiana. Il boss era ricercato per un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Dda di Reggio Calabria nell'ambito dell'operazione “Fehida” condotta contro gli affiliati alle cosche Pelle-Vottari e Nirta-Strangio.

L’evasione del 2011
La rocambolesca fuga dall'ospedale di Locri nel 2011 fu geniale. Nei mesi precedenti il ricovero perse molti chili fino a fingersi anoressico, ma l'anoressia, secondo quanto accertarono gli inquirenti, sarebbe stata indotta da pillole dimagranti assunte di proposito.

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