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Roma, Muraro non cede ma M5S cercano una via d’uscita

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l’assessora indagata

Roma, Muraro non cede ma M5S cercano una via d’uscita

Nessun passo indietro. L’assessora capitolina all’Ambiente Paola Muraro va avanti nonostante l’infittirsi della bufera giudiziaria: «La sindaca non mi ha chiesto passi indietro, ho il suo pieno sostegno. Mai pensato di dimettermi, continuo a lavorare per i romani». Ufficialmente dal Campidoglio confermano la linea: «Aspettiamo di vedere le carte. Se poi emergerà una posizione incompatibile con i princìpi del Movimento Cinque Stelle prenderemo provvedimenti».

Nessuno parla esplicitamente di exit strategy, che però si sta cercando. «Muraro in bilico? Finché non mi dicono qualcosa di diverso è una mia collega, lavoriamo insieme», ha affermato ieri l’assessore allo Sviluppo economico Adriano Meloni, indicato a Raggi dalla Casaleggio associati, come Massimo Colomban, neoassessore alle Partecipate che ieri è arrivato per la prima volta in Campidoglio. Incontrando, oltre alla sindaca, molti colleghi, tra cui Andrea Mazzillo (Bilancio), Linda Meleo (Trasporti) e la stessa Muraro, con cui a giorni dovrebbe chiudere la partita della nomina del nuovo amministratore unico di Ama.

Ma non è un mistero che da un mese almeno si cercano possibili sostituti. E, a meno di novità eclatanti, la deadline potrebbe essere la data che la procura di Roma fisserà per l’interrogatorio. Beppe Grillo mantiene le distanze esprimendo «un ringraziamento ai netturbini di Roma: la città è più pulita grazie a loro». Il premier Matteo Renzi (con buona parte del Pd), querelato ieri da Virginia Raggi, invece incalza: «Due morali e cinque stelle... Se uno del Pd avesse fatto quello che ha fatto Raggi, cioè affidare la gestione dei rifiuti a una professionista totalmente collegata ai principali esponenti dell’inchiesta su Mafia Capitale, loro ci avrebbero attaccato».

Mentre Muraro ha presentato ieri querele anche contro i giornalisti per 32 articoli ritenuti diffamatori, la Procura di Roma sta approfondendo il capitolo relativo alle consulenze che la Muraro ha ottenuto con Ama. L’ipotesi dei magistrati è che i vari contratti, dal 2009 ad oggi, sarebbero stati ottenuti attraverso un sospetto rapporto privilegiato che l’attuale assessore all’Ambiente avrebbe avuto con gli ex dominus di Ama, Giovanni Fiscon e Franco Panzironi. Entrambi sono indagati per concorso in abuso d’ufficio con la stessa Muraro. I fari, in particolare, sono concentrati su un lavoro extra che la Muraro ha avuto tra febbraio e marzo 2014: coordinare le attività di bonifica dell’area di Ponte Malnome, dove a fine gennaio di quell’anno ci fu una grave fuoriuscita di rifiuti ospedalieri dal Termovalorizzatore di Ama. Per questa vicenda è finito sotto procedimento lo stesso Fiscon, il quale si è avvalso - come perito difensivo - della consulenza di Muraro, così come risulta da un contratto ritenuto «irregolare» dai magistrati.

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