ROMA
Roma 2024, per il Campidoglio il caso è chiuso. È stata notificata ieri al Cio, e per conoscenza al comitato organizzatore, la lettera firmata dalla sindaca Virginia Raggi con la richiesta di ritiro della candidatura della Capitale per le Olimpiadi. Ad annunciarlo è stato il vicesindaco con delega allo Sport Daniele Frongia: «I cittadini hanno chiesto di concentrarsi su altro». La missiva è arrivata proprio nel giorno in cui era in città il presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, che ha preso parte in Vaticano all’apertura della conferenza globale su fede e sport, presenti pure il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon, il numero uno del Coni Giovanni Malagò e la stessa Raggi. Anche a lei Papa Francesco ha stretto la mano prima di dirigersi sul palco. «Una sfida per voi rappresentanti dello sport e delle aziende che sponsorizzano gli eventi sportivi - ha affermato il Pontefice - è quella di mantenere la genuinità dello sport, proteggerlo dalle manipolazioni e dallo sfruttamento commerciale».
Nessun incontro tra la sindaca, Bach e Malagò. Domani scade il termine per la presentazione del dossier al Cio. «Se lo spediremo ugualmente? Non dico nulla - ha detto Malagò - perché ho promesso a Bach che in questi giorni avremmo parlato soltanto di questo incontro in Vaticano». Martedì in una conferenza stampa saranno però illustrati «tutti i dettagli» e i «progetti per il futuro». «Non ho visto la sindaca», ha tagliato corto Bach, che ha invece incontrato Malagò. A chi gli chiedeva se si potesse andare avanti senza il sì del Comune, ha risposto: «La mia impressione è qui si parli di politica interna italiana. Non interferiamo». Duro Luca Cordero di Montezemolo, presidente del comitato promotore: «Ritirarsi è una cosa molto brutta. Umiliante per l’Italia».
In Campidoglio la partita si considera archiviata. E si guarda avanti. Oggi la sindaca presenterà all’assemblea capitolina i nuovi assessori: Andrea Mazzillo al Bilancio e Massimo Colomban alle Partecipate. All’aula Mazzillo dovrà rispondere sullo stato dei conti, dopo l’allarme lanciato dal ragioniere capo Stefano Fermante sul buco di 1 miliardo nelle municipalizzate. La capogruppo Pd Michela Di Biase ha presentato un’interrogazione anche per conoscere gli interventi in cantiere. A cominciare dall’assestamento bis che Mazzillo dovrebbe chiudere a breve per recuperare risorse, mentre lavora al previsionale per il 2017. Se Stefano Fassina (Si) insiste sulla necessità di rinegoziare con Cdp il debito monstre da 13 miliardi, il capogruppo M5S Paolo Ferrara replica: «Il debito storico è la nostra priorità. A Roma servono risorse che il governo può mettere in campo». Si sta completando anche il tassello della delega sulla Sicurezza. E novità sono attese sulle altre caselle ancora vuote, dal capo di gabinetto all’amministratore unico di Ama. Sull’assessora all’Ambiente Paola Muraro, indagata per gestione illecita dei rifiuti e abuso d’ufficio, Frongia ha confermato la linea garantista: «Ha la nostra piena fiducia».
I vertici nazionali restano alla finestra. Grillo ha lasciato Roma invitando dal blog a partecipare alle votazioni sulle modifiche al regolamento e al non statuto. E avvertendo:«Chi va contro le regole non deve restare all’interno della comunità». Luigi Di Maio intanto si conferma il candidato premier in pectore: oggi Bloomberg pubblica il frutto del forum con l’editorial board di ieri, in cui il vicepresidente della Camera ha snocciolato i punti cardine del programma M5S, dal referendum sull’addio all’euro alla creazione di una banca pubblica per gli investimenti.
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