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INCHIESTA PROCURA SULL’APSA

Ente Vaticano, fondi pubblici per il Bambino Gesù dirottati in investimenti finanziari

«Attività abusiva di investimento finanziario» per conto del nosocomio ecclesiastico Bambino Gesù, utilizzando finanziamenti dello Stato italiano destinati al servizio sanitario. Nel 2013 l’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede (Apsa) avrebbe compiuto operazioni finanziarie irregolari con 91 milioni di euro di fondi pubblici, denaro che era stato erogato all'ospedale del Vaticano per le prestazioni mediche.

Lo scenario emergerebbe dagli atti della vasta inchiesta della Procura della Repubblica di Roma sul presunto «abusivismo» bancario dello Ior. Tuttavia l'incartamento giudiziario svela particolari finora inediti, come le nuove ipotesi sull'Apsa. L'indagine, del sostituto procuratore Stefano Rocco Fava e degli investigatori del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza, ha potuto constatare che nel solo 2013 l'ente della Santa Sede avrebbe compiuto in modo irregolare investimenti finanziari per un ammontare complessivo di 117 milioni 589mila 685 euro. Operazioni messe a punto per conto dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù (91 milioni di euro), per la Segreteria di Stato Vaticano (22 milioni 608mila 184 euro, parte dei quali dell'Obolo di San Pietro), per il dicastero Cor Unum (125mila 776 euro) e per il banchiere Giampiero Nattino (3 milioni 855mila 724 euro).

Il conto nr.400234314
Nel mirino, in particolare, sono finite le movimentazioni di soldi pubblici erogati all'Ospedale Bambino Gesù. Gli investigatori hanno individuato il conto corrente nr. 400234314 acceso alla Banca Unicredit, in cui sono risultate accreditate, «con ordinante ministero dell'Economia e delle Finanze, ministero della Salute e Regione Lazio, fondi di elevato importo erogati alla struttura in qualità di Irccs (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) nonché rinveniente dalle procedure attuative della Legge 187/95 relativamente alle prestazioni erogate a favore assistiti del Servizio Sanitario Nazionale, in virtù del richiamato Accordo tra il Governo italiano e la Santa Sede ratificato con la L. 187 del 19 maggio 2012». Stando ai documenti investigativi «l'analisi della predetta documentazione ha consentito di evidenziare come parte dei fondi che vengono accreditati sul conto corrente acceso a favore dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù vengano poi girati dalla struttura, con disposizione di bonifici e/o giroconti, in parte a favore dell'Apsa» con l'obiettivo di compiere presunti investimenti finanziari.

I 91 milioni di euro
L'operazione finanziaria per il Bambino Gesù riguarda 91 milioni di euro di finanziamenti pubblici. Tuttavia gli investimenti sarebbero stati compiuti in tre diverse tranche, da 57 milioni, 24 milioni e 10 milioni. «L'operazione di investimento per 57 milioni ha rappresentato argomento di conversazione nel corso di una telefonata monitorata tra Paolo Mennini, delegato della Sezione Straordinaria dell'Apsa, e Massimo Spina, responsabile della Direzione Amministrazione e Finanza dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù». E' lo stesso Spina a chiedere: «Se ti mandassi 56, 57 milioni che mi compri?». L'obiettivo è di investire i fondi pubblici attraverso l'ente. Per questo lo stesso Mennini discute con monsignor Domenico Calcagno, «al fine - è scritto negli atti - di ottenere l'autorizzazione a investire».
Mennini: «M'ha telefonato Massimo Spina, loro avrebbero l'intenzione di farci pervenire 56, e da sistemare una parte a un anno e una parte su sei sette mesi. Posso sentire, Eminenza, come controparte il Gruppo Intesa, per i certificati a un anno che forse mi danno il 3, ancora...».
Calcagno: «Si! D'accordo».
Mennini: «E un 25 farlo col Credito, semmai, Artigiano, qual è l'ultimo a 6 mesi lui c'aveva dato il 3 anche...»
Calcagno: «D'accordo».
Il medesimo «modus operandi» risulta essere stato utilizzato per le altre due operazioni, da 24 milioni e 10 milioni.

Abusivismo bancario
Tra le ipotesi della Guardia di finanza sull'Apsa c'è anche la presunta «attività abusiva di tipo bancario». Secondo gli atti «ha esercitato abusivamente l'attività di raccolta del risparmio tra il pubblico, quantificata in complessivi euro 58 milioni 857mila 869 euro». Precisa la Guardia di finanza: « L'Apsa è un istituto che svolge attività di tipo bancario/finanziario, con sede nella Città del Vaticano (Paese considerato non equivalente ai fini della disciplina antiriciclaggio), che opera all'interno del sistema bancario italiano tramite rapporti accesi presso molteplici istituti di credito, i quali – come diretta conseguenza di tale classificazione – devono ottemperare agli obblighi rafforzati di adeguata verifica delle clientela per tutte le operazioni poste in essere con l'Apsa. L'Apsa ha operato e continua ad operare con gli istituti di credito attraverso rapporti continuativi intestati anche a se stessa, alcuni dei quali caratterizzati da promiscuità e/o “confusione” di disponibilità finanziarie riconducibili a soggetti terzi».

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