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DATI ISTAT

Istat: balzo a sorpresa della produzione industriale ad agosto, top da 5 anni

Un balzo inatteso. Ad agosto l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dell’1,7% rispetto al precedente mese di luglio. Mentre, corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 contro i 21 di agosto 2015) l’aumento tendenziale sull’anno è stato di ben il 4,1%. Nella media dei primi otto mesi dell’anno (gennaio-agosto 2016 sullo stesso periodo 2015) la produzione è aumentata dell’1 per cento. Con un vero e proprio boom della produzione di veicoli, che segna, ad agosto 2016, un rialzo del +41,9% rispetto allo stesso mese del 2015 e nei primi 8 mesi dell’anno, rispetto allo stesso arco di tempo del 2015, un +9,5 per cento.

PRODUZIONE INDUSTRIALE
Agosto 2014 - Agosto 2016, indice destagionalizzato

La fotografia è dell’Istat, che sottolinea anche come questa crescita, in un mese tipicamente caratterizzato da livelli di produzione molto bassi, determini, nella media del trimestre giugno-agosto 2016, un incremento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Quali settori vanno meglio? L’indice destagionalizzato (mese su mese e senza coprrezioni di calendario) presenta variazioni congiunturali positive nei beni strumentali (+6,6%), nei beni intermedi (+3,1%) e nell’energia (+1,4%). Al ribasso, invece, i beni di consumo (-0,5%).

In termini tendenziali, invece, gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano un significativo aumento nei beni strumentali (+12,5%) e nei beni intermedi (+7,6%). Diminuiscono, invece, i comparti dell’energia (-4,1%) e dei beni di consumo (-1,3%). Per quanto riguarda i settori, ad agosto, (oltre al salto degli autoveicoli, +41,9% rispetto allo stesso mese del 2015 e +9,5% nei primi 8 mesi dell’anno) i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+19,2%), della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+13,6%) e della fabbricazione di macchinari e attrezzature (+11,7%). Le diminuzioni maggiori si registrano, invece, nell’attività estrattiva (-17,7%), nella produzione di prodotti farmaceutici di base epreparati farmaceutici (-5,3%) e nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (- 5 per cento).

Le reazioni
L’industria, ha affermato Paolo Mameli, senior economist Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo «dovrebbe essere tornata a contribuire al valore aggiunto in estate dopo aver frenato l’attività economica in primavera» e il dato sulla produzione industriale di agosto «aggiunge evidenza alla nostra idea che il Pil potesse tornare a crescere già nel trimestre estivo dopo la stagnazione primaverile. Anzi, sulla base dei dati di produzione industriale la crescita del Pil potrebbe risultare anche superiore allo 0,2% trimestre su trimestre che prima del dato valutavamo come possibile in unìipotesi ottimistica». Tuttavia, ha concluso Mameli, «occorre aspettare i numeri sulla produzione industriale di settembre, e più in generale i dati autunnali (meno viziati dalla volatilità estiva), per farsi un’idea più precisa dell’evoluzione dell’attività economica».

Il dato Istat sulla produzione industriale «è molto positivo - ha sottolineato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti – e quindi va apprezzato e messo dentro un contesto che non è brillantissimo considerato che i dati sul commercio estero sono in sofferenza e siccome noi abbiamo una forte componente di esportazione sappiamo che li dobbiamo lavorare con maggiore attenzione».

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