Italia

Spesa, Raggi punta a un «bonus» di 200 milioni

  • Abbonati
  • Accedi
(none)

Spesa, Raggi punta a un «bonus» di 200 milioni

  • –Manuela Perrone

ROMA

Ottenere dalla gestione commissariale del debito pregresso monstre da 13 miliardi gli «spazi di finanza pubblica» per circa 200 milioni concessi ogni anno a Roma Capitale e non riconosciuti per il 2016. Portare avanti un «tavolo di lavoro» con Governo, commissaria e amministrazione per analizzare insieme le criticità nelle poste passive del debito, conditio sine qua non per provare a verificare la fattibilità di rinegoziazioni. Procedere in tandem (con gli uffici della ragioneria del Campidoglio) a una ricognizione in particolare dei debiti commerciali, di cui spesso si è persa l’origine. Infine, rassicurare sul rispetto del piano di rientro e sulle prossime azioni per riorganizzare le partecipate, responsabili del buco di 1 miliardo nei conti del comune.

Il primo incontro di ieri mattina voluto dal neoassessore capitolino al Bilancio Andrea Mazzillo con la commissaria Silvia Scozzese è servito a mettere sul tavolo i “desiderata” del comune guidato dalla sindaca Cinque Stelle Virginia Raggi. Una discontinuità netta nei toni rispetto a quelli usati dall’ex superassessore Marcello Minenna, ma non nella sostanza. L’urgenza del Campidoglio resta recuperare il tempo perso e sventare il rischio default. «La riunione si è svolta in un clima cordiale e costruttivo», ha informato Mazzillo. «Con la dottoressa Scozzese si è stabilito un rapporto di collaborazione amministrativa volto a dare forte impulso allo smaltimento del debito commissariale, per procedere verso la sua chiusura nei termini previsti dalla legge». La strada è però in salita. Sugli spazi di finanza pubblica già reclamati da Minenna (negli ultimi cinque esercizi erano stati recuperati 1,2 miliardi) la gestione commissariale è stata prudente. Nelle prossime settimane se ne verificherà l’esistenza e si comunicherà a Palazzo Chigi e al Mef l’esito dei controlli, niente affatto scontato. Quanto al piano di rientro, Mazzillo ha ribadito: «È rispettato». Ma la partita è più ampia e sarà affrontata anche nell’incontro chiesto da Raggi alla presidenza del Consiglio. In gioco c’è la facoltà del Campidoglio di rispettare i vincoli sulla ristrutturazione della spesa e delle partecipate. La leva che il Governo potrebbe azionare è l’addio alla rata da 110 milioni annui versati anche nel 2015 per gli extra costi sostenuti da Roma Capitale. Ma l’amministrazione si dice certa che si troveranno «gli strumenti per rientrare». A chi ieri le chiedeva se vedrà Renzi pure per parlare di bilancio Raggi ha risposto: «A breve, si parlerà di tutto». Compreso quel Patto per Roma invocato dalla sindaca, che ha chiesto di destinare a investimenti per la città i 4 miliardi pubblici che avrebbero dovuto essere impegnati per le Olimpiadi.

I tempi stringono. Incerto l’assestamento di bilancio bis. Incombono i 234 milioni di debiti fuori bilancio: si è avviata una verifica dei fabbisogni degli uffici per capire come coprirli. Mazzillo lavora al previsionale 2017 e al Dup pluriennale (il documento unico di programmazione). E in settimana ha fissato un incontro con Cdp per aprire una linea di finanziamento per gli edifici scolastici. Nel frattempo l’assessore Massimo Colomban studia il dossier partecipate e le linee guida ad hoc messe a punto dalla maggioranza, pronte per l’approdo in Aula. I punti cardine? Il capogruppo Paolo Ferrara sintetizza: «Stop ai poltronifici dei Cda, largo alla valorizzazione delle risorse interne».

© RIPRODUZIONE RISERVATA