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Bonus occupazionale rafforzato per gli under 29

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Bonus occupazionale rafforzato per gli under 29

Il rilancio del «bonus occupazionale» per favorire, in tutt’Italia, l’inserimento a lavoro degli under 29 in difficoltà nell’ambito del programma «Garanzia giovani». E una decontribuzione mirata al Sud, con un incentivo “totale” per i ragazzi fino a 24 anni, e per tutti gli altri lavoratori a condizione che siano disoccupati da almeno sei mesi.

Sono queste le due ipotesi di intervento per dare uno stimolo all’occupazione a cui sta lavorando l’Anpal, la nuova Agenzia nazionale per le politiche attive: le misure sono in fase di approfondimento tecnico anche con Palazzo Chigi, e saranno finanziate con i fondi europei (in parte pure con le risorse “avanzate” dalla precedente programmazione comunitaria e riassegnate all’Italia).

Si punta a far scattare entrambe le misure nel 2017, ma non entreranno nella legge di Bilancio: una volta definiti gli interventi, l’Anpal emanerà appositi provvedimenti.

Da quanto si apprende, per il rilancio del bonus occupazionale di «Garanzia giovani» si potrebbero mettere sul piatto circa 200 milioni di euro; più corposa, ma ancora in discussione, potrebbe essere la dote per la decontribuzione limitata al Sud. «Stiamo approfondendo cifre e norme - spiega il presidente dell’Anpal, Maurizio Del Conte -. L’obiettivo è quello di mettere in campo un intervento significativo e di grande impatto per sostenere l’occupazione».

Queste misure, nelle intenzioni del governo, si affiancherebbero all’incentivo, destinato invece a trovare spazio nella manovra, (e ad entrare in vigore subito, già dal primo gennaio) rivolto alle imprese che assumono giovani impegnati in percorsi di alternanza scuola-lavoro o in tirocini curriculari. Se si firma un contratto a tempo indeterminato entro sei mesi dal conseguimento del titolo, e con un percorso di “formazione on the job” alle spalle, l’azienda otterrà un sconto fino a 8.060 euro l’anno per tre anni (si torna ai valori massimi della decontribuzione a regime fino a tutto il 2015). La decontribuzione solo per neodiplomati o neolaureati e gli interventi mirati sul Sud e sugli under 29 di Garanzia giovani rappresenterebbero un “antipasto” del taglio strutturale del cuneo che, nelle intenzioni dell’Esecutivo, si realizzerebbe a partire dal 2018.

Sempre in tema di giovani, in manovra dovrebbe trovare spazio anche il rinnovo, nel 2017, del bonus diciottenni, con modalità simili a quelle di quest’anno (la dote si attesterebbe a 270 milioni).

Pronto a salire sul treno della legge di Bilancio è pure il rafforzamento del premio di produttività “incentivato” con la cedolare secca al 10% che potrebbe salire dagli attuali 2mila euro a 3mila euro; per crescere, poi, ancora di mille euro, fino cioè a 4mila euro, in caso di coinvolgimento paritetico dei dipendenti nell’organizzazione del lavoro (oggi questa soglia è ferma a 2.500 euro). Ad ampliarsi sarebbe pure la platea dei beneficiari, con la novità di ricomprendervi, non solo operai e impiegati, ma anche quadri e una fetta della dirigenza non apicale, con l’allargamento del limite di reddito per usufruire della tassazione agevolata, da 50mila euro, attualmente in vigore, a 80mila euro lordi annui.

L’allargamento dei tetti fino a 4mila euro delle somme detassate e fino a 80mila euro di reddito costerebbe il primo anno circa 200 milioni, per poi salire fino 360 milioni il secondo anno, sempre aggiuntivi rispetto ai 589 milioni di euro già previsti dalla scorsa manovra per questa misura. Le nuove norme confermerebbero lo stretto legame tra il premio di risultato e la contrattazione aziendale o territoriale; e, anche, la possibilità di convertire il premio agevolato nei benefit ricompresi nel welfare aziendale: in questo caso le somme resteranno completamente detassate, e quindi non più soggette neanche all’imposta sostitutiva del 10 per cento.

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