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Dalle maestre agli infermieri, ecco la platea dell’Ape social

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IL FOCUS

Dalle maestre agli infermieri, ecco la platea dell’Ape social

Operai dell’edilizia, scavatori, maestre di scuola d’infanzia, infermieri di sala, macchinisti e personale viaggiante, nonché autisti di mezzi pesanti, addetti alle pulizie e facchini: sono le tipologie di lavoratori che svolgono lavori gravosi e potranno beneficiare dell'Anticipo pensionistico (Ape) agevolato (a “costo zero” per i lavoratori), andando in pensione a 63 anni senza penalizzazioni. La definizione della platea dei lavoratori che svolgono lavori gravosi era uno degli ultimi tasselli oggetto dell'incontro che si è svolto a palazzo Chigi tra il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Tommaso Nannicini e i sindacati. L’Ape decollerà dal prossimo primo maggio, per l’accesso all'anticipo pensionistico agevolato bisogna far pare di una di queste quattro categorie: coloro che svolgono un lavoro gravoso, i disoccupati (senza alcuna forma di reddito); lavoratori in condizioni di salute precaria o che hanno parenti di primo grado con disabilità grave.

Il Governo ha fissato a 1.350 euro lordi l'asticella del tetto di reddito che garantisce un pensionamento a “costo zero”per il lavoratore, mentre i sindacati premevano per alzare il tetto a 1.650 euro, ed hanno chiesto di allargare la platea dei lavori gravosi. I sindacati hanno evidenziato 2 nodi critici: l’esecutivo ha proposto un requisito contributivo di 36 anni per i lavori gravosi e di 30 anni per gli altri (disoccupati), che i sindacati chiedono di abbassare.

Altro tassello illustrato nell’incontro a Palazzo chigi riguarda la platea dei lavoratori precoci, che avendo iniziato a lavorare prima dei 19 anni, potranno andare in pensione con 41 anni di contributi: si tratta delle stesse 4 categorie beneficiarie dell’Ape agevolata, a condizione che abbiano maturato 12 mesi di lavoro effettivo prima dei 19 anni.

Gli altri punti erano già stati definiti nel verbale siglato a fine settembre che prevede l’aumento della quattordicesima per 2,1 milioni di pensionati con reddito fino a 750 euro che già la percepiscono e l'estensione a 1,2 milioni di pensionati con redditi fino a mille euro; l'aumento delle detrazioni di imposta per i pensionati con l'equiparazione della no tax area ai lavoratori dipendenti
(8.125 euro), il cumulo gratuito dei periodi contributivi versati a gestioni previdenziali diverse, la semplificazione delle norme d’accesso al pensionamento per i lavori usuranti.

Tra le reazioni, la Cgil sospende il giudizio, «in attesa di prendere visione degli articolati perchè anche altri elementi non sono pienamente definiti». Per Maurizio Petriccioli (Cisl) «il confronto non termina qui ma prosegue per migliorare l'equità del sistema previdenziale». Domenico Proietti (Uil) ricorda «abbiamo chiesto di ampliare la platea dell'ape agevolata e di alzare il tetto di
redditi dei beneficiari, il confronto non è finito».

Le risposte si avranno nella legge di Bilancio: il governo si è impegnato a destinare 6 miliardi nel triennio per il sistema pensionistico

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