6/18 Anticipo pensionistico / Più flessibilità in uscita con Ape e semplificazioni
L'anticipo pensionistico (Ape) apre la strada per un'uscita dal mercato del lavoro fino a 3 anni e sette mesi prima dei requisiti di vecchiaia ai nati tra il 1951 e il 1953 con 20 anni di contributi versati. Per l'Ape social, ovvero quella riconosciuta ai disoccupati senza più ammortizzatori, ai disabili o ai lavoratori con un disabile in famiglia, non sono previsti oneri di rimborso per pensioni fino alla soglia di 1.500 euro (maggiore dei 1.350 euro stabiliti in precedenza) mentre per l'Ape volontaria l'onere è del 4,5-4,6% l'anno per ogni anno di anticipo. Infine l'Ape aziendale: sulla base di accordi tra le parti a pagare il rimborso ventennale dell'anticipo sarà il datore di lavoro. Canali di uscita anticipata arrivano per gli “usuranti” (si cancella l'obbligo che anche l'ultimo anno di lavoro lo sia), i lavoratori precoci (con 12 mesi di versamenti prima dei 19 anni potranno andare in pensione con 41 di contributi) e per chi ha effettuato versamenti in gestioni
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