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Da evasione e tagli 13,5 miliardi. Nodi deficit e una tantum

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LE COPERTURE

Da evasione e tagli 13,5 miliardi. Nodi deficit e una tantum

Circa 13,5 miliardi da stop a Equitalia e operazione cartelle esattoriali, spending review, giochi, dismissioni, concessioni Tlc e “riassegnazione formale” al bilancio della Pa del Fondo da 1,6 miliardi gestito da Palazzo Chigi. Metà della manovra da 27 miliardi varata ieri dal Consiglio dei ministri, con il disegno di legge di bilancio e un decreto legge fiscale, sarà coperta recuperando risorse da questi serbatoi. Con almeno due incognite: il peso degli interventi una tantum, come la voluntary disclosure bis, che non potrà essere utilizzata per coprire misure strutturali (ad esempio il pacchetto previdenza da 7 miliardi), e il ricorso al maggior deficit su cui sono puntati i riflettori di Bruxelles.

L’asticella del deficit
La leva dell'indebitamento Pa dovrebbe essere azionata per ulteriori 13,5-14 miliardi, più o meno in linea con le cifre divulgate dal ministro dell'Economia nel corso dell'ultima audizione in Parlamento sulla Nota di aggiornamento al Def. Ma la partita con Bruxelles non è semplice. Nel corso della conferenza stampa per illustrare i contenuti della manovra, il premier Matteo Renzi e il ministro Pier Carlo Padoan hanno ufficializzato che l'asticella del deficit 2017 è stata posta a quota 2,3% (dopo che nei giorni scorsi il Parlamento aveva autorizzato l'esecutivo a salire fino al 2,4%). E hanno ribadito che considerano le spese riconducibili a fronteggiare l'emergenza migranti (0,2 punti di Pil) fuori dal Patto di stabilità europeo.

La verifica Ue
Già da domani mattina, quando giungerà da Roma il Dbp (il Draft budgetary plan, ovvero il documento programmatico di bilancio), la Commissione Ue potrà verificare se i numeri definitivi della manovra sono in linea con gli impegni presi nelle scorse settimane.

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