11/18 Spending review / Da acquisti centralizzati Pa e ministeri 3,3 miliardi
Una spending review in continuità con le misure delle ultime due leggi di stabilità ma con un impatto non troppo marcato per evitare ricadute recessive. È questa la strada scelta dal Governo con la manovra varata ieri. Circa 3,3 miliardi (700 milioni in più dei 2,6 miliardi indicati nella Nota di aggiornamento del Def) dovranno essere garantiti dal meccanismo di rafforzamento della centralizzazione degli acquisti della Pa e dall'ottimizzazione selettiva dei budget dei ministeri. Non scatta invece alcun intervento per contenere la crescita del Fondo sanitario nazionale, che resta a quota 113 miliardi. Sul fronte della “spending” vera e propria, alla quale ha lavorato il commissario Yoram Gutgeld, circa 1,2 miliardi dalle ricadute delle forniture sanitarie del cosiddetto modello Consip, grazie al quale nel 2016 sono stati realizzati 600 milioni di risparmi in più rispetto al target di 1 miliardo fissato dall'ultima legge di Stabilità. Almeno un altro miliardo sarà assicurato dalle misure che interessano direttamente i singoli ministeri.
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