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Renzi: manovra cura di autostima, alt al fisco-vampiro

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Renzi: manovra cura di autostima, alt al fisco-vampiro

  • –Barbara Fiammeri

roma

Il problema principale dell’Italia è la carenza di «autostima, come un quindicenne che ha talento ma non ci crede». La cura per superarlo è la manovra appena approvata, che, assieme al processo di riforme messo in campo dal Governo, offre quell’iniezione di fiducia capace per di sviluppare «il patrimonio immenso» che ha l’Italia. Matteo Renzi, prima di volare a Washington per l’incontro con Barack Obama che definisce «un atto di stima per l’Italia», difende a spada tratta la legge di bilancio davanti agli studenti e ai docenti del Sant’Anna di Pisa, eccellenza dell’Università italiana.

«Borbottano tutti,... ce ne faremo una ragione», dice il premier con riferimento alle critiche dell’opposizione: «Tutti quelli che han sempre detto di superare Equitalia, da M5s a Fi, che fanno adesso? Votano a favore o dicono di no?A forza di no non si va da nessuna parte». E a chi (anche tra i dem) lo accusa di favorire così l’evasione, replica sostenendo che nel 2015 sono stati recuperati quasi 15 miliardi, «un record» che però si ottiene «senza il sistema punitivo e vessatorio del passato». Insomma «dopo i Gufi _ ironizza _ facciamo i conti anche con i Vampiri».

Ma Renzi sa bene che più che l’opposizione deve temere il giudizio della Commissione Ue, che, prima ancora di ricevere le carte, ha già anticipato le sue perplessità . «Stiamo abbassando le tasse e aumentando i diritti. Il deficit è al livello più basso degli ultimi dieci anni, il debito è stabilizzato» , risponde il premier che contrattaca sull’immigrazione: «Non si può continuare a fare il festival dell’egoismo, nei prossimi mesi questo sarà un argomento decisivo».

Per l’Italia ora l’obiettivo è accelerare la crescita e contemporaneamente dare sostegno a chi in questa fase ha più bisogno. «C’è la necessità di pompare denaro nell’economia. Non li abbiamo messi a casaccio, un po’ qua e un po’ là», insiste il presidente del Consiglio ricordando il piano di investimenti di Industria 4.0. Renzi è convinto che l’Italia abbia « un margine di miglioramento straordinario» che _ come aveva detto in mattinata a Firenze , intervenendo agli Stati generali della lingua italiana _ va sostenuto anche «scommettendo sulla forza culturale del made in Italy». Certo «il funzionamento istituzionale non è stato il più efficace negli ultimi 30 anni, ma questo ci consente di avere un vantaggio competitivo perchè possiamo migliorare». A patto però che le riforme vadano avanti perchè«ci sono state troppe occasioni perdute anche per responsabilità della politica».

Una strategia che è particolarmente apprezzata anche da Barack Obama. Alla Casa Bianca fervono i preparativi per quella che il Washington Post definisce una «cena scintillante» alla quale Renzi si presenterà accompagnato dalla moglie Agnese e da una delegazione di eccellenze italiane: Giorgio Armani, i due premi Oscar Roberto Benigni e Paolo Sorrentino, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, la campionessa paraolimbica Bebe Vio, la curatrice di architettura al Moma Paola Antonelli e la direttrice generale del Cern Fabiola Gianotti . «L’Italia è un partner e un alleato importante degli Stati Uniti, specialmente nell’ambito della nostra relazione con l’Europa e di tutti gli sforzi che abbiamo fatto per rafforzare la sicurezza collettiva e le relazioni economiche che uniscono gli Usa all’Europa», ha detto ieri Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca. Renzi, che ieri sera è stato ospite dell’ambasciatore italiano Armando Varricchio, oggi avrà un faccia a faccia con Obama e poi terrà assieme al presidente Usa una conferenza stampa nel Giardino delle Rose, seguita da un pranzo offerto dal vicepresidente Joe Biden e dal segretario di Stato John Kerry. Un’accoglienza da «star», scrive il Financial time, che culminerà nella cena di Stato, un onore che la Casa Bianca riserva solo agli alleati privilegiati. Uno State dinner di cinque portate, curato da Mario Bartali, chef di grido della cucina Usa, e reso rock dagli Obama con la scelta di far esibire la cantante Gwen Stefani.

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