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Fitch conferma il rating dell’Italia ma abbassa l’outlook

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LA «PAGELLA»

Fitch conferma il rating dell’Italia ma abbassa l’outlook

(Afp)
(Afp)

L'agenzia di rating Fitch ha confermato il rating BBB+ dell'Italia ma ha rivisto al ribasso l'outlook a «negativo» da «stabile». Tra le ragioni del peggioramento delle prospettive l’agenzia cita l’incremento del deficit di bilancio previsto dalla manovra 2017 - che riduce la credibilità del Paese nello sforzo di risanamento - i crediti deteriorati che affliggono le banche e l’incertezza politica.

A condizionare la revisione al ribasso dell'outlook è stata anche la stima di un Pil che secondo l’agenzia nel 2016 crescerà solo dello 0,8% (rispetto all'1% previsto ad aprile) e dello 0,9% nel 2017 (dall'1,3%) La crescita debole rendera più difficile ridurre il debito pubblico, che aumenterà lievemente al 132,8% alla fine del 2016 rispetto al 132,3% registrato a fine 2015 e con un un picco del 133,3% del Pil nel 2017 con un rallentamento del proceso di rientro che vedrà il debito pubblico calare al 128% solo nel 2020.

A tale proposito per l'agenzia a condizionare i conti è anche «l'incertezza politica» sull'esito del referendum del 4 dicembre che ora è del tutto aperto mentre nella precedente revisione di aprile il si' era dato in netto vantaggio sul no. Una vittoria del no - sottolinea Fitch - rappresenterebbe uno shock politico e fermerebbe «le riforme costituzionali che aiuterebbero a creare un ambiente più stimolante per le riforme economiche».

L'outlook indica le prospettive future di un rating. Quando è «negativo» significa che il rating è debole: se i fattori di debolezza dovessero persistere o aggravarsi il rating potrebbe venire declassato. L'outlook guarda a un lasso di tempo lungo, solitamente due anni. Significa che l'agenzia di valutazione riscontra alcuni elementi di debolezza che potrebbero (ma non è detto) portare al declassamento

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