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Sui bond il mercato naviga a vista

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L'Analisi|Attualità

Sui bond il mercato naviga a vista

È uno di quei momenti in cui può succedere tutto e il contrario di tutto, sui rendimenti dei titoli di Stato nell’Eurozona. Nel breve e nel medio-lungo termine.

Non è raro che questo accada, sui mercati anzi le fasi di forti incertezze sono ricorrenti: gli investitori, grandi e piccoli, i trader e gli arbitraggisti di lungo corso entrano ed escono continuamente ora dal sereno ora dalla pioggia, dalla nebbia e dalla bonaccia, dagli uragani e dalle trombe d’aria. Si naviga a vista anche adesso, e si scruta continuamente l’orizzonte nella speranza di intravedere la terra ferma, che sarebbe una tendenza consolidata, il lido sicuro che porta al profitto, la normalizzazione delle cose.

I rendimenti dei titoli di Stato nell’Eurozona non riescono al momento ad avviarsi verso una direzione certa. Tali e tante le incognite. Di carattere tecnico e fondamentale.

Il primo a lasciare il mercato in balia delle onde è stato il presidente della Bce, confermando giovedì quello che si intuiva già, e cioè, che è presto per trarre conclusioni sulle prossime mosse di politica monetaria non convenzionale della Bce, che continua a perseguire il suo target di inflazione vicina ma sotto al 2 per cento. Il programma di acquisti potrebbe andare oltre il marzo 2017, la scadenza attuale, ma se si dovesse manifestare un problema di scarsità sui titoli acquistabili (“eligible”) anche prima di quella data - il che è probabile stando ad alcuni calcoli che girano sul mercato - allora si cercherà tra una o più opzioni sul tavolo. Queste opzioni sono talmente variegate che possono far schizzare all’insù o far calare pesantemente ora i titoli di Stato tedeschi ora quelli degli Stati periferici ai quali l’Italia appartiene. Lungo la curva a breve, medio e lungo termine. Tutto e il contrario di tutto.

Altra incognita è legata allo spread, cioè al premio sul rischio sovrano. Le ripercussioni dall’esito del referendum sulla riforma costituzionale assumeranno sul mercato dei titoli di Stato sul breve termine un allargamento o un restringimento dello spread BTp/Bund, che poi potrebbe richiudersi o riaprirsi sul medio-lungo termine a seconda dei vari scenari politici ipotizzabili.

Anche le elezioni americane avranno un impatto sul mercato dei cambi e quindi sulla crescita economica americana, trascinando all’insù o all’ingiù le prospettive economiche in Europa. Stesso può dirsi per Brexit. Con riflessi non da poco sul Pil italiano, che stenta a prendere slancio, e quindi sul debito/Pil italiano che stenta, a scendere.

In tutto questo, anche le mosse della Federal Reserve sui tassi e l’andamento dell’inflazione americana riguarderanno l’Eurozona perchè il Bund tende a scimmiottare i Treasuries, indipendentemente dall’inflazione europea. E non

Ecco perchè sul mercato in questo momento la domanda per i bond va e viene, i risparmiatori e gli investitori stranieri si sono allontanati dal BTp Italia (la parte del leone l’anno fatta gli italiani, molti gli istituzionali) mentre il BTp a 50 anni è stato sottoscritto prevalentemente da investitori istituzionali esteri, con la quota italiana marginale. Chi va a caccia di rendimenti, chi si limita al mordi e fuggi, chi sta alla finestra e resta liquido in attesa di tempi migliori. Tutto e il contrario di tutto.

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