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«Innovazione e velocità per essere competitivi»

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«Innovazione e velocità per essere competitivi»

  • –Nicoletta Picchio

CAPRI

Il titolo della tavola rotonda parla di quarta rivoluzione industriale. Quell’Industria 4.0 che tiene banco, motore di sviluppo del futuro. «Ma siamo sicuri che non siamo già oltre, a 4.2 o 4.3? Ormai il cambiamento è costante, siamo in una rivoluzione continua. O la subisci o cerchi di interpretarla». È una realtà che Giulio Pedrollo, vice presidente di Confindustria per la politica industriale, sperimenta costantemente nella sua attività di imprenditore. «Il nostro lavoro è immaginare l’orizzonte futuro», dice Pedrollo. Questa volta con il progetto Industria 4.0, continua il vice presidente di Confindustria, il governo ha indicato «una traiettoria di crescita. E ne abbiamo bisogno». Ci saranno passi successivi importanti: «Vanno definite – ha aggiunto - le tabelle che indicheranno i beni su cui applicare il super-ammortamento, si farà in modo che questa strategia arrivi a buon fine». Bisogna accelerare, come richiedono i tempi dell’evoluzione tecnologica. «Il mondo fuori va a un’altra velocità. È più pericoloso stare fermi che muoversi, dobbiamo andare avanti, essere veloci e soprattutto avere una direzione», ha incalzato Andrea Pontremoli, ad della Dallara Automobili. Convinto che «non è più vero che il pesce grande mangia in pesce piccolo, il pesce veloce mangia il pesce lento». La rete, ha aggiunto Pontremoli, offre grandi possibilità: «Non ci sono rendite di posizione, consente a tutti di ripartire da zero». Ma ciò su cui ha insistito l’ad di Dallara è che «la tecnologia da sola non fa innovazione. Sono le persone che fanno la differenza».

Come quei due ragazzi del Bangladesh, con la possibilità di studiare negli Stati Uniti, che tornati a casa hanno introdotto un’innovazione competitiva sulle elettropompe prodotte da Pedrollo: «Di fatto un nostro distributore ci ha superato, mi sono chiesto perché e questa è stata la spiegazione».

Ci mancano infrastrutture, dobbiamo fare passi avanti nel rapporto impresa, formazione, ricerca, innovazione. «Ma l’energia, la visione, la forza sono materie prime che abbiamo», ha detto Pedrollo, rivolgendosi alla platea dei Giovani imprenditori.

Anche il credito è un asset importante per essere in grado di competere. «C’è disponibilità di credito per chi vuole innovare», ha detto Maurizio Faroni, direttore generale del Banco Popolare. «Ma bisogna creare – ha aggiunto - un contesto più favorevole di fiducia che spinga le imprese ad investire di più». E in questo contesto Massimiliano Cesare, presidente della Banca del Mezzogiorno Mediocredito Centrale ha sottolineato il ruolo che ricopre l’istituto nella gestione del Fondo di garanzia per le Pmi: «È uno strumento eccezionale, ha un moltiplicatore da 1 a 13». Ed ha citato Israele come modello di eccellenza nel collegamento tra imprese, università e scuola: «Senza questo legame non ci può essere innovazione».

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