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Berlino: sui migranti solidali con Renzi

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Berlino: sui migranti solidali con Renzi

  • –Marco Ludovico

ROMA

La Germania sostiene l’Italia nella politica sull’immigrazione. Il governo tedesco è «completamente d’accordo» con quello italiano sul fatto che i Paesi «oberati da un alto numero di profughi» hanno diritto alla solidarietà Ue e «non possono essere lasciati soli». Ma è anche «chiaro» che l’Italia deve onorare i «propri obblighi» ha detto ieri Steffen Seibert, portavoce dell’esecutivo di Berlino. Gli obblighi, secondo Seibert, sono «la registrazione, l’alloggio di migranti, gli hotspot, il rapido espletamento delle procedure di asilo, l’integrazione di chi ha bisogno di protezione e anche il rimpatrio di persone che non sono bisognose di protezione». L’Italia in realtà da oltre un anno ha attrezzato la gran parte delle sue procedure secondo le regole e nel caso del fotosegnalamento degli arrivi, per esempio, tutti i migranti - tranne rare eccezioni - sono sottoposti a questa pratica. L’atteggiamento positivo della Germania ha altri riscontri: a novembre l’Italia invierà a Berlino 226 migranti e l’obiettivo è di stabilizzarsi su quota 500 al mese. La disponibilità era già stata annunciata a settembre dal ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maizière, al Meeting di Rimini, d’intesa con il collega Angelino Alfano. I ricollocamenti finora sono stati soltanto 1318 a fronte di un programma definito a Bruxelles di 39mila600 migranti giunti in Italia ma poi da accogliere nel resto dell’Ue.

Ieri è proseguito il dibattito dopo le barricate fatte a Goro e Gorino contro i rifugiati. Papa Francesco nell’udienza generale del mercoledì ha sottolineato che se la crisi porta alcuni ad erigere «muri e barriere» oscurando le azioni di «solidarietà, la chiusura - sostiene Bergoglio - non è una soluzione, anzi, finisce per favorire i traffici criminali. L’unica via di soluzione è quella della solidarietà».

Le cifre aggiornate degli sbarchi registrano continui incrementi. Aggiornate a ieri, ammontano a 156.705 le persone sbarcate, il 12% in più del 2015 e oltre 4mila in più anche dell’anno record, il 2014. L’Unhcr stima in almeno 3mila800 i migranti morti o dispersi dall’inizio dell’anno tentando di attraversare il Mediterraneo. L’anno più letale: è stato superato il 2015, quando si erano registrate 3mila771 vittime. L’anno scorso oltre un milione di persone aveva tentato la traversata, quest’anno sono state circa 328mila. Moltiplicato secondo Unhcr il tasso dei decessi: nel 2016 una persona ogni 88 che hanno tentato la traversata ha perso la vita, in netta crescita rispetto a uno ogni 269 dello scorso anno. Lungo quella rotta Frontex è impegnata con l’operazione Triton, forte di 450 uomini, nove navi, tre aerei e due elicotteri. Fabrice Leggeri, direttore di Frontex, ieri a Roma ha detto che «dobbiamo migliorare il sostegno all’Italia che è in prima linea». L’intervento di aiuto potrà concretizzarsi in un potenziamento della dotazione di Triton con più mezzi e uomini, ma anche un maggior supporto nelle operazioni di rimpatrio dei migranti irregolari. Il ministro Alfano ha detto però che quanto avvenuto a Goro «non lo consideriamo un precedente. Sono state circostanze specifiche ad aver determinato la scelta» di non portare le 12 profughe africane nell’ostello dopo i blocchi stradali dei cittadini: «La presenza di donne, di cui una incinta, ha consigliato di individuare altre soluzioni e a non trasformare in una questione di principio un fatto che era di pura gestione di quel momento».

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