Oltre quattromila sfollati, soprattutto nelle Marche, dove un primo elenco delle aree colpite comprende venti Comuni, 13 dei quali non erano inseriti nel cratere del sisma del 24 agosto. Mentre in Umbria sono in corso verifiche in 12 Comuni. Nella giornata di ieri il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario per la ricostruzione Vasco Errani hanno avviato i sopralluoghi per iniziare a misurare l’entità dei danni. Delineando così, insieme alle amministrazioni locali, un primo quadro della situazione.
Impossibile per adesso fare stime sulle risorse che serviranno a ricostruire. Una certezza, però, riguarda la conta dei danni registrati dopo il sisma di agosto: molto lavoro andrà rifatto. Nelle Marche, ad esempio, oltre 40mila privati avevano richiesto sopralluoghi. E, stando agli ultimi numeri, erano state compilate 9.673 schede di valutazione, che indicavano 4.102 edifici agibili. Dalla Regione spiegano che questi numeri «non valgono più nulla, abbiamo già richieste di nuovi sopralluoghi». Mentre fonti della Protezione civile dicono che «gli edifici inagibili resteranno tali, per gli altri, se ci sarà richiesta, saranno fatte nuove verifiche».
L’altra certezza è che il cratere già definito dal Governo andrà ampliato di molto. Il primo monitoraggio, effettuato nelle Marche, comprende ben 13 amministrazioni fuori dagli elenchi del decreto n. 189/2016: Montecavallo, Caldarola, Camerino, Muccia, Serrapetrona, Cingoli, Matelica, San Severino Marche, Tolentino, Caldarola, Fiuminata, Sefro e Pioraco. Tutti in provincia di Macerata. A questi andranno aggiunti certamente altri nomi. In 12 Comuni umbri le scuole resteranno chiuse per due giorni, per consentire i sopralluoghi e una prima valutazione dei danni. È in queste zone che si concentra la gran parte degli sfollati, stimati in almeno 4mila unità. Anche se tutti parlano di «numeri altalenanti». Un dato certo, invece, è quello dei cittadini che hanno chiesto di essere ospitati negli alberghi della costa: sono più di cinquecento.
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