4500 chilometri di distanza separano la Casa Bianca da Mountain View o Cupertino, ma questa lontananza fisica è destinata ad annullarsi nei prossimi mesi. Il peso politico delle multinazionali high tech potrebbe aumentare da gennaio prossimo quando, come affermano molti rumors riportati dalla stampa americana, Barack Obama potrebbe offrirsi come superconsulente nella Silicon Valley.
Secondo Il New York Times il primo presidente americano ad aver condotto le sue campagne elettorali con una strategia digital first e che ha aperto le porte della Casa Bianca ai big della tecnologia con incontri più o meno ufficiali, ha molte chance di essere arruolato in questo settore. Numerosi dei suoi uomini di fiducia hanno già traslocato e lo aspettano nella patria dell'innovazione statunitense.
David Plouffe, lo stratega che ha organizzato la campagna elettorale del 2008, lavora a Uber. Jay Carney, ex portavoce della Casa Bianca, è da un anno vice presidente ad Amazon. Dan Pfeiffer, guru della comunicazione per Obama, ora presta servizio a GoFundMe, un sito di crowdfunding che finanzia campagne e progetti sociali. Lisa Jackson, ex membro dell'agenzia governativa per la protezione dell'ambiente è stata assunta da Apple.
Lo spin doctor Jim Messina, l'uomo della matematica applicata alla politica, ora stratega di Matteo Renzi per il referendum costituzionale, è membro della Hyperloop One, la società del patron di Tesla Elon Musk, che sta lavorando al treno per il trasporto di merci e passeggeri che dovrebbe viaggiare, dentro un tubo, a 1.200 chilometri l'ora. E infine Caroline Atkinson, consigliere per l'economia dell'amministrazione Obama, che è stata assoldata da Google.
Un altro tassello che rafforza lo stretto legame tra Obama e la Silicon si può leggere nel prossimo numero della rivista americana Wired dedicato al tema delle frontiere: il direttore e guest editor dell'edizione di novembre è proprio Barack Obama.
Il 44° presidente degli Stati Uniti è stato anche tra i protagonisti della conferenza “The White House Frontiers conference” che si è tenuta a Pittsburg il 13 ottobre. Qui Obama ha anticipato il suo testamento digitale, il documento National Artificial Intelligence Research and Development Strategic Plan che contiene le linee guida per la ricerca -con fondi federali- nel campo dell'intelligenza artificiale.
Un piano che la democratica Hillary Clinton, alla quale i lavoratori delle big corp californiane hanno dato un cospicuo contributo economico durante la campagna, potrebbe realizzare. Molto diverso sarebbe probabilmente lo scenario se dovesse vincere il candidato repubblicano. Per i leader della Silicon Valley Donald Trump sarebbe «un disastro per l'innovazione».
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