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Emergenza sfollati, rischio di nuove scosse

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Emergenza sfollati, rischio di nuove scosse

Il terremoto del 26 ottobre tra Umbria e Marche può ricominciare ed estendersi. Lo ha detto ieri la commissione Grandi Rischi riunita d’intesa con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Nelle zone colpite la tensione è molto alta. Non tutti gli sfollati - la stima attuale è di 4mila - vogliono trasferirsi negli alberghi sulla costa marchigiana. E cominciano i primi casi di sciacallaggio. Tanto che il ministero dell’Interno, guidato da Angelino Alfano, è stato programmato l’invio di 200 unità tra militari e forze dell’ordine.

Il rischio di nuove scosse

Lo sciame sismico non è finito e «non ci sono elementi per dire che siamo in fase recessiva». Spiega il presidente della commissione Grandi Rischi, Sergio Bertolucci: «Da agosto seguiamo l’evoluzione della situazione nell’Appennino centrale perché questa è una zona assolutamente a rischio da punto di vista sismico e che negli ultimi anni non ha mai smesso di “parlare”».

Poi aggiunge: «La faglia interessa la zona compresa tra il Monte Vettore e il Monte Bove e si è mossa per 15-20 chilometri. A oggi è impossibile dire quando e dove ci sarà terremoto e per questo è importante tenere sotto osservazione faglie silenziose». Ora la priorità secondo Bertolucci è «verificare la vulnerabilità degli edifici strategici, come scuole, comuni e caserme, e incentivare i cittadini ad analizzare dove si trovano, se la loro casa è sicura o meno».

L’assistenza per gli sfollati

Sono circa 4mila le persone assistite nelle strutture individuate dai Comuni o in alberghi sulla costa, ha reso noto ieri la Protezione civile. Le strutture alberghiere sulla costa a Porto Sant’Elpidio e Civitanova ospitano oltre 500 persone provenienti dai comuni del Maceratese di Visso, Fiordimonte, Pieve Torina, Pievebogliana e Castelsantangelo sul Nera. A San Benedetto del Tronto sono invece assistite circa 70 persone provenienti da Arquata del Tronto (AP) che, dopo le scosse del 26 ottobre, hanno scelto di andare in albergo. Nei comuni di Norcia, Cascia, Sellano e Preci, in provincia di Perugia, sono assistite in strutture comunali più di 500 persone. A Fabriano è in arrivo un treno straordinario messo a disposizione da Ferrovie dello Stato composto da cinque vetture-cuccetta che potranno ospitare fino a 250 persone rimaste fuori casa. A Ussita, nel Maceratese, il sindaco esorta tuttavia la popolazione a non andarsene: per Mauro Rinaldi la soluzione è stare nei bungalow e nei piccoli chalet dei due campeggi attrezzati che già alloggiano circa 250 ussitani.

Primi “sciacalli” in azione

Ieri due sospetti “sciacalli” del terremoto sono stati intercettati dalla Polizia di Stato mentre si aggiravano a Ussita con una cassetta di attrezzi da scasso nell’auto. A breve dal ministero dell’Interno saranno inviate circa 200 unità: militari dell’Esercito, reparti mobili e prevenzione e crimine della Polizia, un battaglione dell’Arma dei Carabinieri e i Baschi verdi della Guardia di Finanza.

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