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Inaugurata la «Nuvola» di Fuksas, Raggi contestata

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CENTRO CONGRESSI

Inaugurata la «Nuvola» di Fuksas, Raggi contestata

ROMA - Un patto per Roma in nome dello sviluppo della Capitale. Il premier Matteo Renzi sceglie l’inaugurazione in diretta Rai del nuovo Centro congressi della Capitale per tendere la mano al sindaco Virginia Raggi. «Voglio dare l’assoluta disponibilità del Governo italiano a lavorare insieme alla città di Roma per un patto per i prossimi mesi e anni», ha detto ieri Renzi dal palco dell’Auditorium della Nuvola. Poco prima il sindaco Virginia Raggi aveva chiesto proprio questo: «Vogliamo rilanciare questa città, i romani se lo meritano, e chiediamo l’aiuto del Governo per un patto per Roma».

Il sindaco rovina il clima di festa quando ricorda i «molti anni e i costi lievitati più di oltre ragionevole immaginazione». Una glossa che le costa una salva di fischi dalla platea. «I numeri restano numeri», replica. Per la Nuvola invece, ora il problema è quello della sua gestione, per poter dare alla città «300 milioni di giro d’affari all’anno», come promette il presidente di Eur Spa, Roberto Diacetti.

«Consegniamo l’opera - ha detto Doriana Fuksas, moglie di Massimiliano e coprogettista della struttura - dopo 18 anni, quindi la consegniamo maggiorenne». Dal giugno 1998, quando fu lanciato il concorso internazionale (vinto da Fuksas) la Nuvola ha passato un’odissea di “stop and go”, contenziosi e polemiche, varianti in corso d’opera, lodi arbitrali e parcelle milionarie, che si snoda attraverso cinque sindaci (da Francesco Rutelli a Virginia Raggi). Ricorrente l’accusa dei costi fuori controllo. Nel dicembre 2014 l’episodio più drammatico, con la richiesta di concordato in bianco al tribunale fallimentare di Roma, a causa della pesante situazione finanziaria causata dalla Nuvola.

Nel 2015, spunta la stima “monstre” di 467 milioni di euro, citata dal sottosegretario all’Economia Paola De Micheli in un’audizione in Parlamento. Cifra che però oggi, a cantiere chiuso, viene invece rettificata dall’Ente Eur a 353 milioni. «L’unica cifra vera del costo complessivo è questa - sottolinea l’ad di Eur Enrico Pazzali - e sarà scritta e certificata nel prossimo bilancio». Il primo passo falso per la Nuvola è stato quello di aver puntato con eccessiva leggerezza sulla formula del project financing: il bando vinto nel 2002 dalla cordata Centro Congressi Italia per 200 milioni arriva al capolinea nel 2006, dopo la prima contestazione (sfociata in un contenzioso) con richiesta di elevare l’importo contrattuale da 200 a 250 milioni.

Da quel momento, il polo congressi diventa un’opera pubblica. Estromessa la precedente impresa, si fa una nuova gara, vinta da Condotte.

L’anno scorso arriva la svolta, con Inail che compra da Eur asset immobiliari per 297,5 milioni. In questo modo Eur Spa riduce l’indebitamento nei confronti delle banche creditrici da 200 milioni a 70 e riesce a saldare una quota dei lavori (31 milioni) all’impresa Condotte.

Il costo finale dell’opera potrebbe però essere rivisto al rialzo, per via di due contenziosi ancora aperti. Uno con il progettista, per una cifra vicina al milione di euro, l’altro - ben più consistente - con l’impresa costruttrice, Condotte, che ha chiesto 200 milioni aggiuntivi. Il giudice si pronuncerà nel 2018.

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