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Francesco in Svezia: dopo 500 anni la commemorazione di Lutero

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viaggio apostolico in svezia

Francesco in Svezia: dopo 500 anni la commemorazione di Lutero

Papa Francesco recita il tradizionale Angelus della Domenica (LaPresse)
Papa Francesco recita il tradizionale Angelus della Domenica (LaPresse)

È la prima volta che un Papa commemora con i luterani della grande spaccatura di mezzo millennio fa, ma le novità nel papato di Francesco sono frequenti. Oggi inizia la commemorazione per i 500 anni - che ricorreranno tra un anno esatto - da quando Il monaco agostiniano Lutero affisse le 95 tesi sul portone della cattedrale di Wittenberg, e che in pochi anni portarono alla Riforma luterana. E oggi Francesco commemorerà (e non festeggerà, come paventato dal cardinale tedesco Muller, non proprio entusiasta di questo “passo”) l'inizio della Riforma a Lund in Svezia insieme con i luterani.

Un viaggio breve ma rivoluzionario. Che inizierà questa mattina con il decollo da Fiumicino alla volta di Malmö, città all'estremo sud della Svezia. Nella giornata, il Papa farà visita alla famiglia reale svedese nella vicina città storica di Lund, dove è stata fondata la federazione luterana. Quindi, nella cattedrale si celebrerà una preghiera ecumenica comune, poi nello stadio di Malmö vi sarà un incontro pubblico con le delegazioni ecumeniche. Il giorno dopo, Francesco dirà la messa con la piccola comunità cattolica svedese, sempre a Malmö, e poi a Roma.

Arriva ad un traguardo visibile completamento di un percorso di dialogo ecumenico iniziato mezzo secolo fa nel cuore dell'Europa degli scismi da papi europei (in particolare Wojtyla e Ratzinger) e che culmina con un pontefice latino-americano, che dopo il riavvicinamento accelerato con gli ortodossi, specie i russi, ora va verso i protestanti, 800 milioni complessivi al mondo sparsi per le molte chiese che fanno capo al protestantesimo (80 milioni i luterani). «In questo percorso di dialogo ci siamo riconciliati e riconosciuti fratelli e sorelle uniti nella fede a Cristo. Un processo che ci ha fatto comprendere diversamente la storia.

E nel contesto in cui viviamo oggi, in un mondo frammentato, ferito da conflitti, credo che la testimonianza di riconciliazione, di comunione tra i cristiani, il fatto che luterani e cattolici davanti al mondo esprimano la misericordia e il perdono, è una testimonianza potente di Cristo al mondo e credo possa diventare un grande contributo», dice il reverendo Martin Junge, segretario generale della Federazione luterana mondiale, che insieme al cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, ha commentato il viaggio-evento di Bergoglio. «Se qualcuno ci avesse detto solo qualche anno fa che avremmo avuto una commemorazione comune tra luterani e cattolici della Riforma, molti avrebbero detto: impossibile». E lo svizzero-tedesco cardinale Koch ha sottolineato come in passato il ricordo della Riforma ha avuto sempre «toni trionfalistici e polemici. Non si tratta perciò di celebrare, di festeggiare la divisione, ma al contrario di ringraziare per tutto ciò che fin d' ora ci unisce, nella comunione di Cristo».

Papa Francesco alla vigilia del viaggio apostolico ha concesso una lunga intervista a p. Ulf Jonsson, direttore della rivista dei gesuiti svedesi Signum, insieme al direttore de La Civiltà Cattolica, p. Antonio Spadaro. «Non si può essere cattolici e settari», ha detto il Pontefice che ha parlato, tra gli altri argomenti, delle sue amicizie con luterani già da ragazzo e poi ai tempi del suo ministero episcopale. E ha parlato della sfida spirituale per le Chiese «invecchiate»; dell'importanza dell'inquietudine in società segnate dal benessere. A proposito del dialogo ecumenico sottolinea l'importanza di «camminare insieme» per «non restare chiusi in prospettive rigide, perché in queste non c'è possibilità di riforma». E un contributo sul significato del viaggio è venuto dal Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, abile tessitore di tele diplomatiche un tempo considerate impossibili: «Per la prima volta cattolici con la presenza del Papa e luterani, commemorano insieme questo quinto centenario della riforma.

E io penso davvero che si può parlare di un momento storico, si può parlare davvero di una pietra miliare nel cammino di riconciliazione e di ricerca comune dell'unità fra le Chiese e le comunità ecclesiali. Oggi la scelta ecumenica è una scelta irreversibile, e nonostante abbia conosciuto e conosca anche difficoltà credo che si deve andare avanti coraggiosamente». Ai microfoni di Radio Vaticana il pastore Heiner Bludau, decano della Chiesa Evangelica Luterana in Italia, pastore della Comunità Evangelica Luterana di Torino, sottolinea: «Le Chiese luterane hanno sempre celebrato i centenari della Riforma. In passato queste manifestazioni si sono svolte ‘contro' la Chiesa cattolica, o hanno assunto un carattere nazionale. Nel 2017, però, per la prima volta si è aperta la possibilità di celebrare questo anniversario in un clima di dialogo. La Federazione luterana mondiale ha lavorato tanto in questa direzione e oggi l'apertura di queste celebrazioni in Svezia, alla presenza di Papa Francesco, è un bellissimo segno che sottolinea questo impegno».

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