Diviso in due. Così a un mese dal referendum si presenta il mondo dei social, con da una parte Twitter terreno favorevole al Comitato del Sì, dall'altra Facebook dove prevale il fronte del No. Secondo l'analisi di IlSocialPolitico.it, nel giorno del duello tv tra Renzi e De Mita si è imposto nella twitter-sfera italiana per più di 17 ore l'hashtah #siono. A fine giornata #siono si è classificato come il quinto argomento più discusso nel Paese.
Interazione su Twitter appannaggio del Sì
Monitorando da vicino la sentiment-analysis collegata a #siono non c'è un vero vincitore: collegato a questo argomento si trova una frequenza di tweet molto simile tra #bastaunsi e #iovotono, gli hashtag ufficiali dei due comitati. Passando all'analisi dell'ultimo mese, però, il Sì resta in vantaggio su Twitter per quanto riguarda il livello di popolarità. Il profilo ufficiale del Comitato del Sì è passato in un mese da 5.116 a 7.517 follower, agganciando 2.401 nuovi utenti twitter e crescendo del 46%. Nel campo dei contrari alla riforma costituzionale rileviamo come @comitatono abbia ottenuto 1.607 nuovi utenti (da 3.100 a 4.707 follower), aumentando così il livello di popolarità di un convincente 51% ma rimanendo indietro per il numero assoluto di nuovi seguaci. La sfida nel campo dell'interazione con gli utenti di Twitter delinea uno scenario nettamente favorevole al Comitato del Sì. Nell'ultimo mese @bastaunsi ha raggiunto un totale di engagement pari a 21.178 (tra retweet e like) conto i soli 6.637 del Comitato del No.
Facebook guarda dall’altro lato
Su Facebook il comitato del Sì è cresciuto abbastanza in termini di popolarità senza però riuscire a raggiungere il fronte del No. In un mese la fan page del Sì è stata aggiunta da 19.832 nuovi fan che valgono una di crescita di quasi l'80% (da 24.909 a 44.741 nuovi mi piace). Il lato del No ha invece ottenuto in un mese 27.801 nuovi like, passato da 64.642 a 92.443 follower (crescita del 43%). Anche il livello di coinvolgimento è a favore del No: nell'ultimo mese la fanpage dei contrari alla riforma ha avuto una media di engagement per singolo post pari a 1368 like, 72 commenti e 1326 condivisioni. Il Comitato del Sì ottiene mediamente 410 like, 50 commenti e 293 condivisioni.
Castagnetti lancia il “rinvio” per sisma
Apre una discussione intanto l'idea personale di Pierluigi Castagnetti, scritta su Twitter, di rinviare ad altra data il referendum sulla riforma istituzionale a causa dell'emergenza terremoto. «Ci sono -ricorda uno dei fondatori dell'Ulivo, parlamentare Pd fino alla scorsa legislatura- tre regioni coinvolte. Decine di migliaia di sfollati. Non riesco a immaginare in quali luoghi si possa votare all'interno delle zone terremotate e con quali scrutatori». Castagnetti precisa che naturalmente una decisione del genere non può prenderla il governo da solo, ma ci vorrebbe l'accordo di tutte le forze politiche. La suggestione non resta inascoltata. Il deputato dei Civici e innovatori, Gianfranco Librandi, che aveva ipotizzato uno scenario del genere dopo il sisma di agosto, torna alla carica. «Con un impegno condiviso da tutti i partiti presenti in Parlamento sarebbe opportuno rinviare il referendum del 4 dicembre alla primavera del 2017, magari abbinandolo con il turno delle elezioni amministrative». Dalla sinistra Pd, sia pure a titolo personale, Federico Fornaro, manifesta una cauta disponibilità, mentre dalla maggioranza dem Stefano Esposito si mostra scettico. Ma per Forza Italia, il capogruppo al Senato Paolo Romani ritiene indispensabile rispettare la scadenza del 4 dicembre, «un impiccio che blocca il Paese da troppo tempo».
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