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2/6 Ape social, ecco cosa cambia / Condizioni disagiate

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    APE SOCIAL

    Dalla rendita integrativa alla quattordicesima, ecco cosa cambia

    2/6 Ape social, ecco cosa cambia / Condizioni disagiate

    Per i lavoratori precoci «solo» 41 anni di contributi

    La riduzione permamente dei requisiti contributivi per i lavoratori precoci contenuta nel disegno di legge di Bilancio 2017 è un atteso ritorno normativo, in quanto ormai dal gennaio del 2006 si era esaurita l’agevolazione prevista quasi 20 anni fa dalla legge Finanziaria del 1998. Nel quadro della legge di Bilancio 2017, i lavoratori precoci vengono identificati attraverso un primo requisito fondamentale, che consiste nell’avere maturato almeno un anno di contribuzione effettiva prima del compimento dell’età di 19 anni.
    Per accedere al beneficio pensionistico bisognerà però collocarsi anche in una delle quattro condizioni elencate dalla norma, che devono ricorrere alternativamente fra loro:

    - essere disoccupati a seguito di licenziamento individuale o collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e aver esaurito da almeno tre mesi gli ammortizzatori sociali;
    - assistere da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente che sia portatore di handicap grave;
    - essere portatori di handicap con riduzione della capacità lavorativa certificata pari o superiore al 74 per cento;
    - esercitare da almeno sei anni, continuativamente, professioni ritenute particolarmente faticose (si veda articolo di apertura); il beneficio pensionistico viene esteso agli addetti a lavori usuranti così come già codificati dal Dlgs 67/2011.

    Il beneficio pensionistico consiste in una riduzione degli anni necessari ad accedere alla pensione anticipata, a partire da maggio 2017: per i precoci il requisito contributivo viene ridotto a 41 anni di contributi, per uomini e donne, senza alcuna penalizzazione sul versante anagrafico. Infatti, se legge 190/2014 ha congelato fino al 2017 i tagli sull’assegno per chi accede a pensione anticipata prima dei 62 anni di età, la legge di Bilancio 2017 si propone di eliminarli definitivamente.
    Lo sconto è pari a un anno e 10 mesi di contributi per gli uomini e a 10 mesi per le donne, almeno fino al 2018. Infatti, per espressa previsione della norma, al requisito dei 41 anni si applica dal 2019 il meccanismo di adeguamento alla speranza di vita. Questo si traduce in un progressivo innalzamento del requisito contributivo, a partire dal 2019, anche per i precoci parallelamente a quello dei tutti gli altri assicurati.

    I lavoratori precoci non potranno, per l’intero periodo di anticipo rispetto ai requisiti vigenti, esercitare attività remunerate di lavoro dipendente o autonomo né fruire di ulteriori benefici pensionistici, a eccezione della maggiorazione contributiva (massimo 5 anni) riconosciuta ai lavoratori sordomuti o invalidi oltre il 74 per cento. Chi è addetto a un lavoro usurante e al contempo in possesso di “contribuzione precoce” dovrà optare se accedere a pensione anticipata come “usurato” o con i 41 anni di contributi.
    L’accesso al beneficio è subordinato, nel limite delle risorse stanziate annualmente, all’emanazione entro marzo 2017 di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri che disciplinerà i criteri di accertamento dei requisiti, l’ordine di priorità nell’accettazione delle domande e le altre disposizioni attuative.

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