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4/6 Ape social, ecco cosa cambia / Ottava salvaguardia

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    APE SOCIAL

    Dalla rendita integrativa alla quattordicesima, ecco cosa cambia

    4/6 Ape social, ecco cosa cambia / Ottava salvaguardia

    Assegno con vecchie regole per altre 27.700 persone

    La legge di Bilancio 2017 dovrebbe dare il via libera all’ottavo provvedimento di salvaguardia che consentirà a 27.700 persone di andare in pensione, in alcuni casi fino a inizio 2019, con i requisiti in vigore prima della riforma del 2011. L’intervento riguarda categorie di lavoratori già tutelati dagli interventi di salvaguardia precedenti, ma nella maggior parte dei casi estende il tempo utile per raggiungere la decorrenza della pensione.

    Si tratta degli autorizzati al versamento volontario dei contributi (10.400 posti, suddivisi in due sottocategorie); degli esodati, cioè di chi ha lasciato il posto di lavoro a seguito di accordi con l’azienda o che sono stati licenziati tra il 2007 e il 2011; dei lavoratori in congedo per assistere figli disabili; di chi ha concluso un lavoro a tempo determinato tra il 2007 e il 2011 e poi non ha trovato un impiego a tempo indeterminato. In tutti questi casi il termine per maturare la decorrenza della pensione con i vecchi requisiti, ora fissato al 6 gennaio 2017, viene posticipato di 1-2 anni (per il dettaglio si veda la tabella qui sotto). Per i lavoratori in mobilità o beneficia del trattamento speciale edile, la salvaguardia riguarda chi ha cessato l’attività entro il 2012 e matura i requisiti entro 36 mesi dalla fine del l’erogazione del sostegno al reddito (attualmente il termine è di 12 mesi - sparisce invece la salvaguardia per i cessati nel 2013 e 2014).

    Questo nuovo intervento viene finanziato con i risparmi delle operazioni precedenti, che ancora una volta hanno registrato numeri effettivi inferiori alle previsioni. I 172.466 posti attualmente disponibili, per effetto delle prime sette salvaguardie, vengono ridotti a 137.095. La spesa complessiva passa dagli 11,433 miliardi di euro stimati per i primi sette interventi a 9,269 miliardi, con un risparmio di 2,387 miliardi. Di questo importo, 1,519 miliardi vengono utilizzati per l’ottava salvaguardia. Con il decreto legge “fiscale” 193/2016, entrato in vigore il 24 ottobre, altri 592,6 milioni risparmiati sono stati dirottati al Fondo, al fine di finanziare la cassa integrazione in deroga.
    Anche eventuali ulteriori risparmi confluiranno nel Fondo sociale per l’occupazione e la formazione.

    M. Pri.

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