
Per capire se il debutto del sito 18app dedicato al bonus di 500 euro per i 18enni abbia funzionato o meno basta monitorare Twitter: è qui che ieri si sono dati “appuntamento” i giovani che volevano testare il portale e spendere i primi euro messi a disposizione dal governo. A sorpresa, il social network non è stato utilizzato solo per lamentarsi delle difficoltà tecniche ma anche per condividere con la propria timeline la gioia di essere riusciti a utilizzare il bonus. «Ci sono riuscita e niente mi commuovo #18app», scrive @closetoloujs_, mentre
@EchelonGleek svela di aver «Speso i primi 50€ in libri e manga». @bluenetherling annucia: «Primi 50€ spesi! (tutti in libri) grazie! @18app». E c’è anche chi - con emozione - posta la fotografia della schermata dei «miei primi 500 euro».
Ma a poche ore dal debutto emergono già le prime criticità: «Ho comprato 3 libri, dopo aver avuto alcune difficoltà ad accedere su Amazon - racconta Nicoleta, di Rimini -: Amazon ti dà il consenso di convertire il bonus in buoni da 5, 10, 25 o 50 euro, però alla fine della procedura ho scoperto che le spese di spedizione non sono sempre coperte». Per evitare di pagarle Nicoleta ha dovuto aggiungere un libro al suo ordine in modo da superare i 50 euro e ottenere quindi la spedizione gratuita. «Nonostante questo - racconta - l’iniziativa è stata una bella scoperta, soprattutto per chi come me non ha la cittadinanza italiana. A giugno, quando mi ero informata, avevo letto che si tratta di un bonus limitato agli italiani, invece poi hanno esteso il beneficio anche a noi».
Uno dei problemi segnalati è legato alla lista dei siti e dei negozi che hanno aderito: «Sono pochi», sottolinea Nicoleta. «Gli esercenti sono liberi di aderire o meno all’iniziativa, invitali a partecipare!», risponde in un tweet l’account ufficiale di 18app che da ieri è impegnato a gestire la valanga di domande in arrivo sul social network.
Con il bonus (da spendere entro dicembre 2017) i 18enni potranno comprare libri, biglietti e abbonamenti del cinema, audiolibri, ebook, ingressi a mostre, parchi e musei, biglietti del teatro o di concerti. È quest’ultima opzione a piacere di più ai giovani ed è qui che si sono verificati altri problemi: dopo un iniziale inserimento del portale TicketOne nella lista degli esercenti, oggi la possibilità di acquistare biglietti dei concerti è stata sospesa. «TicketOne tornerà presto disponibile», si affrettano a rispondere dall’account twitter di 18app per rassicurare i tantissimi 18enni che stamattina si sono svegliati con l’obiettivo di comprare a spese del governo il biglietto per il prossimo concerto dei Coldplay o di Emis Killa.
«Non so ancora cosa comprerò - racconta Elisa, dalla Sardegna -, per adesso sono entrata nel sito per vedere come funziona. Voglio valutare bene come spenderò questi soldi in modo di fare acquisti utili per un domani».
Accedere al sito è facile ma non immediato: il portale è riservato ai 18enni in possesso dello Spid, il codice personale per la gestione dell’identità digitale che serve a dialogare con le amministrazioni. Per ottenerlo serve qualche giorno: «Avevo fatto richiesta a metà settembre - racconta Frankie, da Brescia -: la prima fase è veloce, come qualsiasi iscrizione online a parte il fatto che devi inoltrare un documento d’identità. La seconda parte, quella di identificazione tramite webcam è stata la più lunghina perché gli operatori non erano quasi mai disponibili per effettuare la chiamata, e in più il metodo utilizzato è stato quello delle video chiamate su facebook messanger, mentre secondo me si potevano utilizzare altri servizi come skype dove puoi lasciare un appuntamento con dei promemoria. Una volta identificato gli operatori ti danno un ultimo codice con cui completare il profilo».
Con il codice Spid è possibile accedere al sito e consultare il proprio portafoglio e l’elenco dei negozi e dei portali convenzionati: per adesso la lista è effettivamente limitata, soprattutto per chi non abita nelle grandi città. Anche per gli esercenti, però, la procedura di adesione non è così immediata: bisogna, infatti, essere in possesso delle credenziali Fisconline o Entratel.
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