Italia

Si allarga la lista dei Comuni del cratere

  • Abbonati
  • Accedi
IL FOCUS

Si allarga la lista dei Comuni del cratere

(Ansa)
(Ansa)

C’è un nodo da sciogliere entro stamattina nel nuovo decreto legge sul terremoto. Il più importante: quanti Comuni entreranno nella lista per aggiungersi ai 62 già previsti dal precedente decreto legge. Il Consiglio dei ministri è convocato per le 9.00. Le riunioni tra i tecnici ministeriali e di palazzo Chigi sono andate avanti fino alla serata di ieri. Il numero dei centri abitati da aggiungere moltiplica le risorse finanziarie aggiuntive da stanziare.

Ieri, peraltro, con un appello congiunto, promosso da Rieti, i sindaci dei comuni capoluogo dei territori colpiti dal sisma - Teramo, Fermo, Ascoli Piceno, Macerata, Terni e Rieti - hanno chiesto al Governo che nel decreto terremoto «sia prestata la giusta attenzione alle città strategiche per i territori». Una questione politica delicata visto l’impegno in prima persona del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il capo del governo ha garantito: «Tutti insieme diciamo che ricostruiremo tutto e metteremo tutti in condizione di ritornare a casa». Il premier spiega anche che «Casa Italia» - il progetto del Governo per mettere in sicurezza il Paese - «noi lo trasformiamo in un dipartimento di Palazzo Chigi».

Il decreto legge di stamattina è un atto politico di risposta alla scossa di magnitudo 6,5 di domenica scorsa, senza contare che dal sisma del 24 agosto ci sono state circa 22.200 scosse secondo i dati dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Ieri c’è stata una scossa di magnitudo 4.8. Il provvedimento in Consiglio dei ministri darà indicazioni per accelerare le gare destinate a distribuire i container per la popolazione; ci saranno procedure più veloci anche per i cosiddetti puntellamenti. In ballo anche rinforzi di personale per i Comuni interessati, si parla di nuove assunzioni a tempo determinato e anche di trasferimenti di dipendenti dalle Regioni o da altri centri urbani. Il decreto potrebbe prevedere anche assunzioni per 300 unità di Vigili del Fuoco e nuovi mezzi: aerei, elicotteri, camion. Dovrà stanziare anche i fondi per l’invio di 500 unità tra poliziotti, carabinieri e finanzieri. Già in gran parte operativi, si uniscono ad altrettanti militari dell’Esercito inviati nelle zone del sisma provenienti dall’operazione «Strade sicure».

Un contingente complessivo di circa mille persone impegnate per il controllo del territorio, anche in funzione anti-sciacallaggio, secondo le indicazioni dei ministeri giudati da Angelino Alfano (Interno) e Roberta Pinotti (Difesa). L’Esercito italiano è in prima linea anche nell’operazione «Sabina» con 461 unità nelle zone terremotate e destinate all’assistenza della popolazione, il controllo e ripristino della viabilità, l’uso dei mezzi speciali del Genio. Tutti i numeri attuali delle forze dell’ordine e militari impiegate sono suscettibili di rinforzi.

Secondo la Protezione civile, guidata da Fabrizio Curcio, sono oltre 28mila le persone assistite. Oltre 19mila le persone nell’ambito del proprio comune, di cui circa 17.500 in palazzetti, centri polivalenti e strutture allestite ad hoc. Altri 1.600 trovano alloggio in strutture ricettive messe a disposizione sul territorio. Ammontano invece a circa 8.400 le persone accolte presso le strutture alberghiere lungo la costa adriatica, mentre circa 500 persone fra Lazio, Marche e Umbria sono assistite in tenda.

© Riproduzione riservata