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Da Capogrossi a Sironi, l’arte sulle motonavi

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Mostra alla galleria d’arte moderna di Roma

Da Capogrossi a Sironi, l’arte sulle motonavi

L'arazzo astratto di Giuseppe Capogrossi, realizzato su telaio verticale nei toni del beige, del verde e del nero, prima ditoccare terra alla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma, prendeva il largo da Genova nel soggiorno di prua della turbonave Michelangelo. La polena con conchiglia, composta in bronzo dalla scultrice russa Assia Olsoufieff , moglie dell’architetto romano Andrea Busiri Vici, decorava la prua del transatlantico Raffaello, gemello del Michelangelo, ultime creature della Società Italiana Navigazione. Da oggi le opere sono protagoniste alla Gnam di Roma della mostra “Arte sulle motonavi, il varo dell'Utopia”.

Opere d'arte nei transatlantici
Varate entrambe per assorbire il traffico marittimo tra Napoli e New York, insieme al transatlantico Leonardo da Vinci, le due navi ebbero vita breve. Con le loro atmosfere Art Dèco, rimasero in mare 10 anni: nel salone Veneziana della Raffaello spiccavano su un arazzo “Le quattro stagioni” di Mario de Luigi. Sul Ponte Passeggiata, esteso da prua a poppa, si apriva il salone delle feste di prima classe, un grande bar, sale lettura e scrittura, un lido con piscina e veranda. E una galleria d'arte con opere di Leonor Fini,Guido Cadorin, Domenico Purificato e Orfeo Tamburi.

Un arazzo di Sironi nel Conte Biancamano
Gli interni del lussuoso Conte Biancamano, costruito nel 1925 in cantieri scozzesi, per la compagnia di navigazione genovese Lloyd Sabaudo, furono progettati inizialmente da un archistar dell'epoca, Adolfo Coppedé. La nave fu poi riallestita, dopo la Seconda Guerra Mondiale, da dieci artisti (pittori, scultori e decoratori) tra cui Massimo Campigli, GiòPonti, Marcello Mascherini e Mario Sironi. Del pittore sardo resta un bellissimo arazzo a filo di lana (prodotto dalla storica Manifattura italiana tappeti artistici) che fu collocato nella parete di fondo della sala di soggiorno di prima classe progettata da Gustavo Pulitzer.

Il varo dell'Utopia

Il varo dell'Utopia
La mostra romana è la memoria di un lungo viaggio non solo intellettuale e metaforico, ma materiale e concreto attraverso gli oceani che, dal Dopoguerra in poi, ha consentito di esportare tutto il made in Italy - quindi anche l'arte, la cultura e l'identità del nostro Paese – nel mondo. Una rassegna esclusiva, che per la prima volta riporta alla luce opere di grande valore, espressioni della storia dei transatlantici italiani: sullo sfondo, a ricordare l'epoca, le copertine originali della rivista “Civiltà delle macchine”, periodico d' avanguardia (su cui scriveva anche Ungaretti) di Finmeccanica, diretto da Leonardo Sinisgalli.
La Fondazione della company che dal 1948 opera nell’aerospazio, nella difesa e nella sicurezza, sostiene l'iniziativa. L’ente si dedica al recupero, al riordino e alla tutela del patrimonio archivistico e documentale di Fincantieri, uno dei più importanti complessi navalmeccanici al mondo, primo per diversificazione e innovazione.

Talk d'arte contemporanea
L'allestimento dell'esposizione, articolato tra la Galleria d'arte moderna e l'Auditorium Via Veneto, Spazio Cultura, prevede anche attività collaterali, come il “Talk d'arte contemporanea”, l'11 novembre, in occasione della XV Settimana della Cultura d'Impresa “La fabbrica bella” , e iniziative didattiche.

Arte sulle Motonavi, il Varo dell'Utopia
Dal 9 novembre 2016 all’8 gennaio 2017
Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Roma
Ingresso via Gramsci, 69-71
e
Auditorium Via Veneto – Spazio Cultura
via Vittorio Veneto, 89
www.artesullemotonavi.it

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