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Dalle foto sui social al cyberbullismo, il manuale del Garante per la…

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Un vademecum in 21 pagine

Dalle foto sui social al cyberbullismo, il manuale del Garante per la privacy a scuola

«Insegnare la privacy, insegnarla a scuola». Dal Garante della privacy arriva “La scuola a prova di privacy”, un vademecum in 21 pagine sulla scuola 2.0, con le indicazioni per un corretto uso delle nuove tecnologie. L’obiettivo è quello di aiutare studenti, famiglie, professori e la stessa amministrazione scolastica a muoversi agevolmente nel mondo della protezione dei dati e prevenire atti di cyberbullismo o episodi che possano segnare negativamente la vita dei bambini e dei ragazzi.

Le riprese durante recite, gite e saggi
Qualche esempio. Non violano la privacy le riprese video e le fotografie scattate durante recite, gite e saggi scolastici. Si tratta però, di immagini « raccolte per fini personali e destinate a un ambito familiare o amicale e non alla diffusione». Attenzione quando arrivano le immagini sui social: «In caso di comunicazione sistematica o diffusione - spiega la guida del Garante - diventa infatti necessario, di regola, ottenere il consenso informato delle persone presenti nelle fotografie e nei video».

Le lezioni possono essere registrate solo a scopi personali
E, ancora, le lezioni possono essere registrate? Sì, ma «esclusivamente per scopi personali, ad esempio per motivi di studio individuale. Per ogni altro utilizzo o eventuale diffusione, anche su Internet, è necessario prima informare adeguatamente le persone coinvolte nella registrazione (professori, studenti…) e ottenere il loro esplicito consenso». Le scuole, inoltre, nell’ambito dell’autonomia scolastica, possono anche decidere di inibire le registrazioni. Anche se deve comunque essere garantito il diritto degli studenti con diagnosi di disturbi specifici dell’apprendimento (o di altre patologie specifiche) «di utilizzare tutti gli strumenti compensativi (come il registratore) di volta in volta previsti nei piani didattici personalizzati che li riguardano».

No alla pubblicazione di chi è in ritardo con il pagamento della mensa
E, ancora, è vietato pubblicare sul sito della scuole o in bacheca il nome e il cognome degli studenti i cui genitori sono in ritardo con il pagamento della mensa o di chi usufruisce gratuitamente del servizio. «Gli avvisi messi on line - si legge nel vademecum - devono avere carattere generale, mentre alle singole persone ci si deve rivolgere con comunicazioni di carattere individuale. Il gestore del servizio deve inviare alle famiglie i “bollettini” di pagamento in busta chiusa». Per evitare che i minori siano preda di malintenzionati scuole ed enti locali «non possono pubblicare on line, in forma accessibile a chiunque, gli elenchi dei bambini che usufruiscono dei servizi di scuolabus, indicando tra l'altro le rispettive fermate di salita-discesa o altre informazioni sul servizio».

Possibile installare un sistema di videorveglianza
È possibile installare un sistema di videosorveglianza nelle scuole «quando risulti indispensabile per tutelare l'edificio e i beni scolastici, circoscrivendo le riprese alle sole aree interessate, come ad esempio quelle soggette a furti e atti vandalici. Le telecamere che inquadrano l'interno degli istituti possono essere attivate solo negli orari di chiusura, quindi non in coincidenza con lo svolgimento di attività scolastiche ed extrascolastiche. Possono essere attive sempre, per la sicurezza, le aree perimetrali esterne delle scuole, con angolo visuale delimitato «in modo da non inquadrare luoghi non strettamente pertinenti l'edificio.

Soro: riservatezza e dignità della persona al centro della formazione
«È importante - ha sottolineato il presidente dell'Autorità, Antonello Soro - riaffermare quotidianamente, anche in ambito scolastico, quei principi di civiltà, come la riservatezza e la dignità della persona, che devono sempre essere al centro della formazione di ogni cittadino». La guida è articolata in cinque brevi capitoli (Regole generali - Vita dello studente - Mondo connesso e nuove
tecnologie - Pubblicazione online - Videosorveglianza e altri casi) che riportano regole ed esempi, e in due sezioni “di servizio” (Parole chiave - Appendice per approfondire) per comprendere meglio la terminologia e avere un sintetico quadro giuridico di riferimento. L'opuscolo verrà inviato in formato digitale a tutte le scuole pubbliche e private e potrà essere chiesto in formato cartaceo, all'indirizzo ufficiostampa@garanteprivacy.it oppure scaricato direttamente dal sito www.garanteprivacy.it.

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