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Dossier Cantiere portualità in regione

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    Dossier | N. 4 articoliIndustria 4.0

    Cantiere portualità in regione

    La riforma della governance dei porti varata nei mesi scorsi dal Governo accorpa in 15 Autorità di sistema portuale (Adsp) 57 scali italiani. Uno degli obiettivi dell’esecutivo, nella logica di semplificare, sburocratizzare e centralizzare le decisioni, era di superare il sistema delle port Authority mono-scalo. Ma il target non è stato raggiunto appieno visto che in due casi questa logica è stata tradita. Uno riguarda la Puglia: il porto di Taranto, infatti, forma da solo l’Autorità di sistema portuale del mar Ionio, mentre i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli formeranno la Adsp del mare Adriatico meridionale. L’altra eccezione è il porto di Ravenna, con la Adsp del mare Adriatico centro-settentrionale.

    Dunque la Puglia rappresenta un caso particolare. Gli operatori portuali premevano per una soluzione diversa, ossia un’Adsp che raggruppasse tutti e sei i porti e facesse capo a Taranto. Ma a questa posizione si è opposto con forza il renziano sindaco di Bari, Antonio Decaro, il quale ha rivendicato (con successo), direttamente presso il Governo, il ruolo della città metropolitana quale sede di Adsp comprendente gli scali di Bari (che tra l’altro è anche un porto segnalato dall’Ue come core per le reti Ten-T), Manfredonia, Monopoli, Barletta e Brindisi. Decaro ha ottenuto l’ok dell’Esecutivo nel dicembre 2015, ben prima, quindi, dell’approvazione definitiva del dlgs sulla governance (avvenuta nell’estate 2016). E nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, ha indicato come presidente dall’Adsp l’avvocato Ugo Patroni Griffi.

    Decisioni politiche a parte, sul piano commerciale il porto di Taranto, per il quale Delrio ha già scelto il presidente dell’Adsp, cioè Sergio Prete (attuale commissario della port Authority), sta cercando di scrollarsi di dosso un momento di crisi. Quello determinato dall’addio nel 2015 della compagnia portacontainer Evergreen, che ha portato a zero il traffico contenitori del porto di transhipment. Recentemente, spiega Prete, «qualche contenitore è tornato sulle banchine, grazie al servizio di traghetti attivato dal gruppo Grimaldi», che collega Genova, Civitavecchia, Catania e Taranto, e movimenta alcuni container, oltre ai trailer. Per quanto riguarda l’assegnazione del molo polisettoriale ex Evergreen a un altro terminalista, l’offerta avanzata dal consorzio Ulisse è stata respinta dalla commissione giudicatrice dell’Autorità portuale. Prete fa sapere che ora «saranno ricontattati sia gli operatori che avevano manifestato interesse nei mesi scorsi», pur non partecipando alla gara, «sia eventuali altri soggetti interessati». Intanto vanno avanti i lavori di ammodernamento del terminal. Per il rilancio del porto sono in corso opere per 430 milioni, che comprendono, ampliamenti, dragaggi e riassetto delle aree portuali. Imminente è poi l’entrata in attività della piattaforma logistica, completata con un investimento pubblico-privato di 40 milioni. Nei primi 9 mesi del 2016, comunque, Taranto ha registrato rispetto allo stesso periodo 2015 un incremento del 17,6% di merci movimentate.

    Per quanto riguarda Bari, il commissario dell’Authority Franco Mariani (in carica fino all’insediamento di Patroni Griffi) ricorda l’incremento registrato del traffico commerciale, che nel 2016 dovrebbe segnare una crescita del 10,8% (dopo il +6,6% del 2015). In particolare, per i container c’è stata una crescita del 67% nel 2015 e si stima un ulteriore aumento del 27% nel 2016, che farà arrivare così la movimentazione a «quasi 80mila teu» (unità di misura equivalente a un container da 20 piedi). Bene anche i rotabili «che a fine 2016 dovrebbero segnare un +5%», grazie soprattutto alla linea di autostrade del mare, del gruppo Grimaldi, Venezia-Ravenna-Bari-Patrasso. «Positiva, poi – afferma Mariani – la disponibilità esplicitata dal Mit a finanziare con circa 80 milioni la nuova strada per portare i camion in uscita dal porto direttamente sull’autostrada, evitando il passaggio nelle strade di Bari».

    Brindisi, infine, in attesa di fondersi nell’Adsp guidata da Bari, sta portando avanti il collaudo dei piazzali del nuovo terminal Costa Morena, piastra logistica da 200mila metri quadrati. «Prima di Natale - spiega il commissario Mario Valente – dovremmo essere pronti». Nello scalo sono attivi cantieri per più di 50 milioni che permetteranno il riassetto del porto, comprese la razionalizzazione dei varchi d’ingresso e uscita e la soluzione dei problemi relativi alle interferenze fra l’ingresso delle navi in porto e il cono di atterraggio del vicino aeroporto.

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