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Centrodestra: no carcere a colletti bianchi

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Centrodestra: no carcere a colletti bianchi

L’intero centrodestra, anche quello confluito in maggioranza, si ricompatta su un Ddl che esclude il carcere per “colletti bianchi” e corrotti. Il Ddl, presentato ieri al Senato da Ciro Falanga (Ala), firmato da altri 27 parlamentari di Fi, Cor, Ap-Ncd e Ala, riscrive l’ultima parte della norma sulla custodia cautelare (art.274 1 comma lettera C) eliminando, tra l’altro, il carcere per finanziamento illecito dei partiti e per quei reati anche gravi per i quali non si è ricorso all’uso di armi o violenza. Quindi “salvo” chi commette reati come autoriciclaggio, truffe aggravate corruzione e reati economici.

Se il Ddl Falanga dovesse diventare legge i cosiddetti “colletti bianchi” potranno al massimo finire agli arresti domiciliari. E il carcere potrebbe scattare solo in un caso: se trasgrediranno le «prescrizioni imposte», cioè se evaderanno, ad esempio, dagli arresti domiciliari. Ma non si rischierà più la detenzione solo per il fatto di aver commesso un reato per il quale è prevista una pena superiore ai 5 anni, così come dice la legge attuale. Secondo il senatore di Ala, non si dovrebbe più guardare tanto «all’entità della pena del reato» per prevedere o meno la custodia cautelare in carcere, quanto al fatto se si sia usata o meno violenza ricorrendo anche all’uso di armi o se si tratti o meno di delitti di criminalità organizzata. Per tutti gli altri reati gravi come, ad esempio, quelli contro la Pa la custodia cautelare in carcere non esisterebbe più.

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