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Mattarella: «Cultura e arte volani di crescita»

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a mantova

Mattarella: «Cultura e arte volani di crescita»

«Cultura e arte sono volani di crescita. Di una crescita equilibrata: la sola che garantisce coesione, senso di appartenenza alla società, fiducia e rispetto per l'ambiente e per gli altri». Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Mantova al convegno “Città d'arte 3.0, il futuro delle Città d'arte in Italia”. E ha sottolineato che «non è soltanto il Pil la misura della felicità delle persone e delle comunità. E, tuttavia, cultura e arte fanno bene anche ai numeri dell’economia. Lo dimostrano i legami sempre stretti tra fruizione dei beni artistici e turismo. Lo dimostrano i risultati delle applicazione di nuove tecnologie nei progetti e nei percorsi museali e culturali. Lo dimostrano le ricadute dell’industria del cinema, laddove questa è messa nelle condizioni di svilupparsi».

Competitività e coesione sociale non devono essere disgiunte
«Competitività e coesione sociale non devono essere disgiunte. L’innovazione è necessaria proprio per difendere i caratteri migliori del nostro modello sociale, ma al tempo stesso non va dimenticato che saremo più forti se crescono le opportunità di coloro che ne hanno meno».

https://youtu.be/fF2-Muy-fH0

Mattarella: «Cultura e arte sono valori di crescita»

Muri divisori ed egoismi non fermino la crescita degli scambi
«L’interdipendenza tra i Paesi, la crescita degli interessi reciproci e degli scambi, non si fermerà per i muri divisori e per gli egoismi», ha detto il presidente della Repubblica parlando di una interdipendenza «esemplarmente rappresentata dal turismo».

Investire in arte è vantaggioso
Il capo dello Stato ha sottolineato come «investire in arte, istruzione, beni culturali, ricerca, è sempre vantaggioso. Il ritorno sarà sempre più grande della spesa, perché ci offre conoscenze per conservare ciò che va conservato e stimoli per innovare, per trasformare con creatività». Ha detto che occorrono investimenti coordinati in cultura e innovazione «per competere con le altre offerte europee, per accrescere gli standard, e così valorizzare ancor di più storia, tradizione e natura dell’Italia. C’è tanta domanda di Italia in Europa e nel mondo. Non è un azzardo scommettere su noi stessi e sulle nostre capacità. È anzi una scelta lungimirante». Ha ricordato la bellezza del patrimonio italiano, «certamente custodire, ma anche valorizzare, incrementare, integrare con nuove progettualità».

Terremoto: «Impedire che parti del territorio diventino non luoghi»
Poi ha ricordato le zone del centro Italia colpite dalle recenti scosse di terremoto. «Scrive Marc Augé che la ricostruzione dei borghi antichi è l'antidoto alla fine cultura dell’Europa. Dobbiamo impedire, ed è un richiamo preciso e fondato, che tante parti di territorio diventino non luoghi, e l'integrità di un luogo si difende innanzitutto restituendogli la vita nella sua pienezza, non soltanto salvaguardando la memoria ma restituendogli la vita di ogni giorno». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella,parlando da Mantova della ricostruzione nelle zone del centro Italia colpite da ripetuti eventi sismici, ha citato l’antropologo francese Marc Augé, noto per aver introdotto il neologismo “nonluogo”, per indicare quegli spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari. Ha parlato della ricostruzione nelle aree colpite dal sisma, sia delle case e delle attività commerciali e, anche e soprattutto, del patrimonio culturale.

Tendere una mano a chi vive l’angosca del terremoto
Il capo dello Stato ha sottolineato che i terribili terremoti dell’Italia centrale «hanno portato sofferenza, morte, distruzioni. Alle ferite profonde, ai costi umani si sono aggiunti danni ingenti a numerose opere d’arte, a cattedrali e monumenti di immenso valore storico, finiti in macerie, insieme al tessuto urbano circostante, alle case di tanti nostri concittadini». E ha chiesto a tutti di tendere la mano a chi sta vivendo l’angoscia del terremoto: .«devono sentire accanto a loro il calore e la forza concreta, operosa, dell’intera comunità nazionale, devono sentirsi davvero parte di una comunità».

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