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Decreto fiscale, la parola all’Aula

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manovra 2017

Decreto fiscale, la parola all’Aula

È iniziata in Aula alla Camera la discussione generale su decreto legge fiscale, pilastro della legge di bilancio 2017 con misure che vanno dall'abolizione di Equitalia alla la rottamazione delle cartelle esattoriali al pacchetto di semplificazioni fiscali. Quasi scontato il ricorso alla fiducia da parte del Governo, che non vuole sorprese su un provvedimento che garantisce circa 4,4 miliardi di euro di coperture alla manovra. La richiesta dovrebbe essere ufficializzata in giornata, mentre il voto di fiducia e quello finale sul provvedimento, in scadenza il 23 dicembre, dovrebbe arrivare domani.

Cartelle Equitalia, rottamazione estesa al 2016
Dopo il passaggio in commissione Bilancio e Finanze di Montecitorio il decreto collegato alla Manovra 2017 vede confermati i principali capitoli, con alcuni aggiustamenti. Per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle esattoriali, ad esempio, la definizione dei ruoli è stata estesa a tutto il 2016: quindi il periodo ammesso è 2000-2016. Si allunga anche il termine per presentare la dichiarazione all'agente della riscossione dal 23 gennaio 2017 al 31 marzo 2017. Entro la stessa data il contribuente potrà integrare la dichiarazione presentata prima di tale data. Sul fronte delle rate concesse al cittadino contribuente si passa da quattro a cinque, fermo restando che i pagamenti che i pagamenti dovranno essere per il 70% delle somme complessivamente nell'anno 2017 e per il restante 30% nel 2018. Per facilitare l'accesso alla definizione agevolata entro il 28 febbraio prossimo l'agente della riscossione dovrà avvisare con lettere ordinaria i debitori dei carichi affidati nel corso del 2016 per i quali alla data del 31 dicembre 2016 non risulti ancora notificata la cartella esattoriale.

Al via le semplificazioni

Le novità del “Pacchetto semplificazioni”
Corposo anche il pacchetto semplificazioni: il rinnovo della cedolare secca sarà
automaticamente legato al rinnovo del contratto di affitto, le cartelle e le richieste di documentazione fiscale non potranno arrivare ad agosto e il famigerato tax day del 16 giugno viene scisso in due, aggiungendo la scadenza del 30 del mese, per evitare ingorghi. In arrivo anche la proroga delle posizioni dirigenziali dell'Agenzia delle Entrate e l'allargamento della voluntary bis anche a chi ha partecipato alla prima edizione (chi ha fatto rientrate soldi dall'estero potrà ora sanare quelli detenuti in Italia e viceversa). Allo stesso tempo, l'importo totale del contante che si volesse far emergere verrà diviso in quote
costanti su 5 anni. Niente da fare invece per il cosiddetto “Pacchetto banche” con misure sui contributi degli istituti al Fondo di risoluzione stralciato dalla manovra e l'innalzamento della soglia per la trasformazione delle banche popolari in Spa. Nonostante l'accordo parlamentare, il governo alla fine ha deciso di soprassedere, facendo così di fatto saltare l'intero pacchetto.

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