Italia

Non «principi della Chiesa», ma veri missionari

  • Abbonati
  • Accedi
Attualità

Non «principi della Chiesa», ma veri missionari

Tra loro (forse) c'è il futuro Papa. E a tutti loro Francesco affida il messaggio di sconfiggere il “virus della polarizzazione e dell'inimicizia”. Parla ai nuovi cardinali da lui creati oggi – 17, di cui 13 sotto gli 80 anni e quindi “elettori” in un eventuale Conclave – i “principi della Chiesa” che nella sua visione, tuttavia, sono molto più dei missionari agli angoli della terra, portatori del messaggio della Chiesa Universale. Le nuove porpore presidiano diocesi molto importanti e popolate da un universo cattolico storicamente molto presente – come Chicago e Madrid, ma anche Bruxelles – ma anche terre di nuova dinamica evangelizzazione, come CentroAfrica, Bangladesh e Isola Maurizio, terre storicamente cattoliche ma tribolate da miseria e conflitti – è il caso di Merida, Venezuela – terre lontanissime, molto più distanti della sua patria argentina “alla fine del mondo”, come la Papua Nuova Guinea. Ma tra tutti spicca l'italiano Mario Zenari, coraggioso e abile nunzio apostolico in Siria, che è rimasto sempre a Damasco nonostante la guerra che dilania il paese da oltre cinque anni.

Entrano tutti a far parte del Sacro Collegio “elettore”, 121 cardinali oggi (ma già 120 tra qualche giorno, quando un componente compirà 80 anni) ancora in buona parte nominati da Benedetto XVI (54), ma la cui quota di Bergoglio (33) sta rapidamente salendo, con la caratteristica di vedere gradualmente diminuire il peso dell'Europa e in particolare dell'Italia, che conta ben 25 cardinali (e dove non figurano gli arcivescovi di Venezia, Bologna, Palermo e Torino, sedi un tempo tradizionalmente cardinalizie, ma sono entrati Perugia, Ancona e Agrigento). Tra meno di un mese Francesco compirà 80 anni, un compleanno che nella gerarchia significa il decadimento da ogni carica, ma che per il Papa non rappresenta altro che una tappa anagrafica e nulla più. Ma certamente più passano gli anni e più l'attenzione verso la composizione del Sacro Collegio sarà destinata a crescere, e vedrà l'acuirsi di divisioni tra le varie anime, divisioni che dopo il Sinodo sulla famiglia si sono accentuate, come messo in rilievo dalla lettere di quattro anziani cardinali ultra conservatori contrari in ogni modo all'apertura del Papa verso i divorziati risposati che per la loro fede chiedono di essere riammessi ai sacramenti da sempre loro negati dalla dottrina tradizionale. “Non perdo il sonno” per le critiche, dice il Papa nell'intervista a Avvenire, invitando a “discernere” i problemi e non dividere tutto in “bianco o nero”. Oggi il messaggio va oltre: parla del virus dell'inimicizia, che semina la divisioni e nei fatti contribuisce a creare gruppi di potere e pressione dentro la Chiesa, uno dei mali (denunciato da Bergoglio ogni volta che può, ma anche da Benedetto XVI quando gli era permesso dalla Curia che lo teneva spesso ostaggio) che ha portato alla crisi del precedente pontificato. Insomma, i cardinali non devono diventare dei capi-corrente, ma restare dei missionari, pronti all'effusione del sangue, come sta a significare la berretta rossa.

© Riproduzione riservata