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Metropolitane e Tav priorità 2017

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IL PIANO

Metropolitane e Tav priorità 2017

ROMA - «L’evoluzione e lo sviluppo di un Paese non può prescindere da quello delle principali città che lo compongono». Sono le parole con cui inizia il documento del governo «Piano per lo sviluppo dei sistemi di trasporto rapido di massa delle città metropolitane» che approva 22 interventi sulle linee metropolitane e ferroviarie urbane e concesse, suddivisi per la Penisola e finanziati per 1.318 milioni con il Fondo sviluppo e coesione (Fsc).

L’incipit del documento spiega bene l’indirizzo generale della politica infrastrutturale e trasportistica che punta a un riequilibrio degli investimenti in favore delle città e di una nuova agenda urbana. D’altra parte, anche i 4 miliardi voluti nella legge di bilancio dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, per il rinnovo del parco autobus e i 4,5 miliardi della gara Trenitalia per il rinnovo dei treni regionali vanno in questa direzione.

In secondo luogo, con il «piano metropolitane» si conferma l’obiettivo, fondamentale per Delrio, di spostare passeggeri e merci sul ferro, in ambito nazionale ma anche in ambito urbano. E infatti l’altra grande priorità infrastrutturale del 2017 sarà accelerare la spesa per le 4 nuove tratte dell’Alta velocità da 8,9 miliardi dopo che l’11 dicembre sarà aperta al traffico la Treviglio-Brescia (si veda l’articolo sotto). Tornano le grandi opere, insomma, nella programmazione ministeriale che molto aveva puntato invece sul riavvio della manutenzione bloccata da anni per ferrovie e strade, ma saranno grandi opere fortemente selezionate. Sono pronte, d’altra parte, le linee-guida con cui Ennio Cascetta, capo della struttura di missione del Mit, ridefinirà la programmazione statale in materia di infrastrutture, riportando in primo piano l’analisi costi-benefici nella programmazione degli investimenti statali .

Il piano metrò, messo a punto da Delrio con il contributo fondamentale di Cascetta, è stato condiviso con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, con Regioni e città metropolitane, con la cabina di regìa sul Fsc che l’ha portato all’approvazione del Cipe il 10 agosto nell’ambito della più ampia ripartizione del Fondo.

Le 22 opere, descritte puntualmente nel grafico qui a fianco, toccano dieci regioni con un’ampia gamma di interventi: tre treni bimodali per la Val d’Aosta; le tratte Lingotto-Bengasi e Collegno-Cascine sulla linea 1 di Torino; la M1 e la M4 a Milano ma anche il 1° lotto della metrotranvia Milano-Limbiate e il reintegro di fondi per la metrò di Brescia; il completamento del servizio ferroviario in Emilia-Romagna e l’interramento della ferrovia Bologna-Portomaggiore; il potenziamento della Ferrovia centrale Umbra; la Roma-Lido e la Roma-Viterbo nel Lazio; il servizio metropolitano nell’agro-nocerino-sarnese, il completamento della tratta Dante-Garibaldi sulla linea 1 e della tratta Mergellina-Municipio sulla linea 6 a Napoli, gli interventi di compatibilità urbana della ferrovia nel territorio di Pompei e un pezzo della ferrovia Circumflegrea; il prolungamento della tratta metropolitana Bari-San Paolo fino alla stazione «delle Regioni» e materiale rotabile per le ferrovie concesse pugliesi; la tratta Nesima-Misterbianco in Sicilia; gli interventi su vari lotti delle metro di Cagliari e Sassari.

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