Addio alla tassa sul sale e fondi aggiuntivi per costruire nuove scuole. Il governo scopre le carte sui propri emendamenti alla manovra, che come da previsione sono molti meno rispetto all’elenco delle richieste avanzate nei giorni scorsi dai ministeri. L’esecutivo ha presentato ieri 16 correttivi, che spaziano dall’edilizia scolastica all’Ilva fino all’allineamento Ires-Irap ai principi contabili. Si continua a discutere del pacchetto previdenza, e nuove aperture governative si registrano sulla proroga di opzione donna (per ampliare la possibilità di uscita anticipata a tutte le lavoratrici nate nel 1958) e sull’ampliamento dell’ottava salvaguardia per gli esodati, che deve però risolvere i problemi di copertura.
Alla costruzione di nuove scuole vengono indirizzati 100 milioni di fondi Inail; i progetti saranno collocati nelle regioni che ne faranno richiesta entro il 20 gennaio, con la disponibilità a farsi carico dei canoni di locazione. Per non far inciampare la macchina della giustizia, viene prorogato di un anno il sistema delle convenzioni con i Comuni per il loro personale distaccato presso i tribunali, sistema messo in campo dopo che il governo ha deciso di farsi carico direttamente dei costi. Nel pacchetto dei correttivi, poi, le Province di Trento e Bolzano trovano 70 milioni ciascuna di spazi per gli investimenti grazie alla possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione. Passano il vaglio di ammissibilità anche gli emendamenti sull’Ilva di Taranto. In particolare, un correttivo gira agli investimenti per le bonifiche le somme recuperate dalle confische per reati ambientali, e un altro intervento alza dal 3% al 4,1% lo spread applicato al tasso d’interesse sui finanziamenti dello Stato al gruppo.
Un finanziamento da 21,5 milioni in due anni, più altri 4,5 milioni all’anno dal 2019, servirà per avviare la piattaforma antiterrorismo prevista a livello Ue che utilizza i dati dei codici di prenotazione dei viaggi. Vale fino a 50 milioni, invece, il fondo di garanzia che la Cdp è chiamata ad attivare per rafforzare la cooperazione internazionale per lo sviluppo.
Sul fronte fiscale, viene cancellata la tassa sul sale, cioè il canone pagato dalle imprese estrattive, mentre solo a fine seduta il viceministro, Enrico Morando, ha ritirato l’emendamento che riallineava Ires e Irap ai nuovi principi contabili.
Gli ultimi interventi arrivati con gli emendamenti governativi riguardano il fondo per il diritto al lavoro dei disabili, che viene redistribuito fra le regioni, e la rimodulazione dei 200 milioni del fondo per l’editoria, mentre una precisazione conferma che una quota del fondo sanitario dovrà essere vincolata al finanziamento del rinnovo contrattuale dei dipendenti.
Nonostante il nuovo impianto della manovra, sono destinate a tornare una serie di micro-misure, a partire dagli 8,5 milioni per compensare il Comune di Lecce dai tagli di troppo che saranno inseriti in una voce ad hoc del ministero dell’Economia. Le risorse destinate a misure stralciate dal Ddl come la Rider Cup di Golf, i campionati del mondo di sci e il Centro Dati Meteo nell’ex manifattura tabacchi di Bologna sono state riallocate nella tabella del Mef.
I correttivi di ieri non sembrano però aver ultimato il lavoro del governo e del relatore (Mauro Guerra, del Pd) sul testo, soprattutto per quel che riguarda la notizia più attesa da regioni e sindaci. L’intervento chiave per loro è ancora in cantiere, e riguarda la divisione dei due fondi (uno da 969,6 milioni sull’indebitamento, l’altro da poco meno di due miliardi ma solo sul saldo netto da finanziare) che secondo l’articolo 63 del Ddl dovrebbero essere distribuiti da Palazo Chigi fra regioni, province, città metropolitane entro il 31 gennaio.
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